Il primo messaggio del nuovo vescovo: “Mi ispirerò al modello del beato Pino Puglisi”

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Il vescovo eletto, Carmelo Cuttitta, ha voluto subito rivolgere un pensiero alla sua nuova diocesi. Lo ha fatto con una lettera letta in Cattedrale da don Paolo La Terra, Cancelliere della Curia diocesana.

“Con trepidazione e con gioia ho accolto dal Papa Francesco la chiamata a servire la Chiesa di Ragusa. Vengo dunque a voi nel nome del Signore, pastore e custode delle nostre anime (1 Pt 2,25), che guida il suo popolo con sapienza e non gli fa mancare i mezzi e gli strumenti della salvezza. Da quando ho appreso di essere il vostro Vescovo, ho chiesto al Signore, che mi ha chiamato a servirvi come pastore, la fedeltà alla Sua volontà.

Ho espresso nella preghiera tutta la mia disponibilità ad amarvi ed a prendermi cura di voi: accogliamoci a vicenda con fiducia ed amore!

Metto a vostra disposizione, senza alcuna riserva, il mio cuore di fratello, di padre e di amico, con la speranza di essere sempre capace di gesti amorevoli e premurosi che sono propri del Pastore. Chiedo al Signore un cuore che superi i miei limiti, e nel quale ciascuno di voi abbia la certezza di poter trovare un posto.

Vengo a voi per annunciarvi la gioia del Vangelo che riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù, nell’annuncio della Buona Novella intendo ispirarmi al Beato Giuseppe Puglisi che ci è modello per la sua testimonianza martiriale”.

In più punti il vescovo eletto parla della fede e della carità, con attenzione ”privilegiata ai piccoli e ai poveri”.

Al vescovo Urso, in occasione del suo 53esimo anniversario di ordinazione sacerdotale, ha rivolto un affettuoso a augurio.

Abbiamo un cammino da compiere insieme, senza nulla disperdere del tesoro di santità e di grazia che la nostra Diocesi ha sin qui sperimentato. Viviamo in un tempo assai complesso e pieno di difficoltà a causa del clima culturale che respiriamo e delle difficoltà che tante famiglie sperimentano nell’attuale congiuntura sociale ed economica. La nostra Chiesa possiede risorse spirituali e morali capaci di testimoniare la presenza del Signore in mezzo a noi e di rigenerare un tessuto di comunione e di solidarietà attraverso la vicinanza e la solidarietà”.

Poi un saluto a tutta la comunità diocesana: presbiteri, diaconi, religiosi, famiglie, giovani, anziani, ammalati. “che con la loro saggezza e la loro sofferenza illuminano e rendono fecondo il nostro cammino quotidiano”.

Un saluto “ai fratelli di altre religioni o di altre confessioni e agli uomini e donne di buona volontà: troverete nel Vescovo un amico e un fratello, desideroso di incontravi, di conoscervi, di condividere con voi un tratto di strada”.

Infine un saluto alle autorità civili, “con le quali mi impegno a lavorare nella ricerca e nella realizzazione del bene comune, a servizio dell’uomo e della sua integrale promozione, nella verità, nella giustizia, nella solidarietà e nella pace”.

E conclude: “In attesa di incontrarvi, invoco su di voi, che già mi siete diventati cari, la benedizione del Signore”.