Ha affidato ai proprio legali, gli avvocati Salvatore Ferrara di Palermo e Attilio Toscano di Catania, l’incarico di procedere con una querela nei confronti di Legambiente “relativamente – spiega l’archeologa catanese – all’azione diffamatoria e denigratoria nei miei confronti”.
Una decisione che era maturata già prima della conclusione dell’ispezione dell’assessorato regionale ai Beni culturali, ma che ora viene perseguita con maggiore determinazione dal momento che gli ispettori non hanno riscontrato alcun profilo di illegittimità nè violazione delle norme del piano paesaggistico.
Sulle risultanze dell’ispezione, l’ex soprintendente Rosalba Panvini, che al momento si trova a Ragusa avendo l’interim per qualche mese, spiega: “Il fatto si commenta da sé. Come ha detto l’assessore regionale Purpura, l’auspicio è che si metta la parola fine a questa vicenda. Gli ispettori, dopo aver visionato tutta la documentazione, hanno accertato che le accuse erano pretestuose e infondate. Hanno confermato la regolarità dei miei atti e di quelli dei dirigenti della Soprintendenza di Ragusa”.
Era stata Legambiente a chiedere un’ispezione chiedendo di verificare se l’ente di tutela avesse applicato in maniera scrupolosa il piano paesaggistico.
“Questa verifica è stata fatta – continua la Panvini -, i pennelli a mare erano semplici pennelli a mare autorizzati seguendo scrupolosamente le norme, così come per tutti gli altri aspetti”.