Vasta operazione contro il traffico internazionale di stupefacenti tra l’Italia e l’Olanda, con decine di arresti eseguiti in tutta Italia. Nell’ambito di tale operazione, condotta sotto la guida della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, sono stati arrestati tre vittoriesi, uno dei quali residente a Roma. Si tratta del padre e di due figli.
Dalle indagini svolte nei loro confronti dai Carabinieri dei Nuclei Investigativi di Ragusa e Latina, è emerso che gli stessi, in quanto titolari di aziende operanti nel settore del commercio di fiori, erano pienamente inseriti nel sodalizio criminale sgominato con l’operazione, sodalizio che utilizzava diverse società per il commercio di fiori per occultare un enorme traffico di stupefacenti.
In particolare, nonostante non risulti titolare di alcuna azienda, era pienamente coinvolto anche il padre storicamente appartenente al clan “Dominante – Carbonaro” e, per tale motivo, già tratto in arresto nell’ambito dell’operazione “Piazza Pulita” degli anni ’90, che inflisse il primo duro colpo alle organizzazioni mafiose operanti nel Vittoriese. Il padre veniva chiamato con l’appellativo di “Il presidente”, a indicare il ruolo di primissimo livello ricoperto fin da quegli anni, quando era già da tempo sospettato di far parte del clan “Dominante – Carbonaro”. In particolare lo stesso, come risultò dalle indagini dell’epoca, era inserito nell’organizzazione con lo specifico compito di dare appoggio ai latitanti sia essi vittoriesi che gelesi della Stidda.
Da allora l’uomo sembrava aver mantenuto un basso profilo criminale ma, in realtà, come dimostrato dall’operazione, lo stesso ha mantenuto inalterata la sua caratura delinquenziale, evitando però di apparire in prima persona anche in attività economiche che potevano essere oggetto di attenzioni investigative, lasciando che fossero i suoi figli, formalmente incensurati, a risultare come imprenditori. Le aziende per il commercio di fiori gestite dalla famiglia, però, si sono dimostrate essere soltanto una copertura per occultare ben più lucrosi traffici di stupefacenti, condotti in complicità con le potenti famiglie calabresi, un clan operante nella Locride. Un clan che on le altre ‘ndrine calabresi, detiene praticamente il monopolio nel traffico internazionale di cocaina che importa, in quantità industriali, dal Sud America, grazie ai legami che è riuscita ad instaurare con i cartelli colombiani che controllano il traffico mondiale.
Le indagini hanno dimostrato che la famiglia calabrese, attraverso una propria ditta con sede legale a Roma e base operativa a Latina, che ha assunto una posizione di assoluto rilievo nel commercio florovivaistico tra l’Italia e l’Olanda, trasferiva ingenti somme di danaro in quest’ultimo paese, che venivano utilizzate per l’acquisto di cocaina. La droga veniva abilmente occultata nei camion per il trasporto dei fiori nei viaggi di ritorno. Inoltre è stata accertata anche la ricettazione di circa 260 tonnellate di cioccolata “Lindtt” (valore 7.500.000 euro) sottratta da altri soggetti alla predetta società rivendendola sul territorio nazionale e su quello olandese.
L’importante operazione di polizia giudiziaria condotta in tutta Italia può contribuire, inoltre, a gettare nuova luce sull’omicidio, compiuto a Vittoria nel mese di dicembre 2014, del calabrese Michele Brandimarte, anch’egli ritenuto appartenente a un potente clan della ‘ndrangheta operante nella piana di Gioia Tauro.
Durante l’esecuzione dei provvedimenti restrittivi sono state seguite anche perquisizioni presso le abitazioni dei tre vittoriesi e presso la sede di Vittoria: è stata rinvenuta e sequestrata una corposa documentazione, costituita da fatture, documenti di trasporto e ricevute di pagamento, che dimostrerebbe l’esistenza di rapporti commerciali tra le società della famiglia siciliana e quella della famiglia calabrese.