La conferenza dei sindaci sul riordino dei servizi sanitari, che si è tenuta questa mattina, si è conclusa con un nulla di fatto, ma la spaccatura ormai appare quasi insanabile. Il manager dell’Asp, Maurizio Aricò, ha illustrato la proposta aggiornata di atto aziendale, che di fatto ridisegnerà la ‘mappa’ dei servizi degli ospedali iblei. Nonostante qualche apertura di Aricò per Ragusa, con il sì al per Pneumologia e Otorinolaringoiatria, mentre il “no” su Oncologia appare insormontabile, tra i sindaci non c’è accordo.
Il primo cittadino di Modica, Ignazio Abbate, ha puntato i piedi un po’ su tutto, ma l’impressione è che ci sia davvero quel ‘blocco’ Modica – Vittoria – Comiso che tende a indebolire fortemente l’offerta sanitaria nel capoluogo.
Il Presidente del Consiglio Comunale Giovanni Iacono ha convocato una seduta urgente della conferenza dei capigruppo.
“Ho ritenuto opportuno ed urgente promuovere questa riunione dei capigruppo consiliari – dichiara il Presidente Iacono – in quanto ritengo indispensabile discutere sul piano aziendale presentato dai vertici dell’Asp 7 di Ragusa che non solo vanifica quanto di buono è stato fatto sulla sanità a Ragusa ma è contro i principi dello stesso del Decreto Balduzzi che sulla carta di prefigge di favorire un maggiore sviluppo del Paese attraverso maggiori livelli di tutela della salute. Questo Piano aziendale – aggiunge Iacono – renderà la realtà ospedaliera della città un presidio di base e non certo un centro di riferimento baricentrico e di primo livello così come era stato progettato e finanziato”.
Nel pomeriggio una nota inviata dal Comune di Ragusa. Una sorta di resoconto dell’incontro. in cui si annuncia un nuovo faccia a faccia per venerdì mattina.
Ecco il testo integrale
E’ stata riaggiornata al prossimo venerdì, 25 settembre, alle ore 9, la conferenza dei sindaci che si è riunita stamani, confrontandosi con i vertici dell’Asp n. 7 sulle proposte di modifica alla bozza di Atto Aziendale verbalizzate nel corso dell’incontro precedente del 18 settembre e trasmesse all’ASP. Dopo la ratifica del verbale e di alcune integrazioni al testo, il presidente Federico Piccitto ha dato la parola al direttore generale dell’Asp, Maurizio Aricò, che ha illustrato le valutazioni della direzione aziendale su ogni proposta di modifica formalizzata dai comuni di Modica, Vittoria e Ragusa. Riscontrando poche aperture da parte dell’azienda sanitaria alle modifiche proposte, la conferenza dei sindaci ha invitato i vertici dell’Asp ad uno sforzo maggiore di revisione del Piano, nell’ottica di superare visioni unilaterali e criticità, in considerazione del fatto che le proposte formalizzate dai sindaci non sono astrazioni o frutto di logiche spartitorie, ma rappresentano le reali esigenze delle comunità e dei territori. La richiesta di aggiornamento è stata motivata anche dalla necessità di acquisire da parte dell’Asp dati più dettagliati ed argomentazioni più articolate sulle singole valutazioni espresse dalla direzione aziendale in relazione agli aspetti critici, anche a quelli discordanti, evidenziati dalla conferenza dei sindaci. Da più parti è stato chiesto al dott. Aricò di inserire nel Piano le proposte su cui c’è ampia convergenza, come, ad esempio, il mantenimento della struttura complessa di Farmacia Territoriale. Tra i punti “negoziabili” illustrati dal direttore generale la possibilità per il distretto Modica-Scicli di avere la struttura semplice di Diabetologia e Neurologia, per i distretti Vittoria-Comiso e Modica-Scicli di avere la struttura semplice di Medicina Legale, per il distretto di Ragusa la possibilità di avere le strutture complesse di Otorinolaringoiatra e di Psichiatria. Il dott. Aricò si è detto disponibile ad un aggiornamento della discussione e ad approfondire tutti i punti dell’atto aziendale per potere giungere ad un accordo condiviso. Il direttore generale ha, altresì, rimarcato che la non previsione del dipartimento di oncologia non compromette in alcun modo la prevista struttura complessa di Oncologia che, piuttosto, viene potenziata da diverse misure ed azioni, come l’istituzione di una “Breast Unit” in Chirurgia , il potenziamento delle strumentazioni diagnostiche e delle professionalità specifiche. Anche l’aspetto occupazionale è stato evidenziato dal manager dell’Asp in relazione alle 652 unità che saranno stabilizzate a tempo indeterminato, di cui 243 di nuova assunzione, sottolineandone la positiva e non trascurabile ricaduta sociale sul territorio. Erano presenti all’incontro, oltre al sindaco di Ragusa e presidente Federico Piccitto, l’assessore alle Politiche Sociali Francesco Cannizzo del comune di Vittoria, il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, il sindaco di Acate, Francesco Raffo, il sindaco di Chiaramonte, Vito Fornaro, il sindaco di Giarratana, Lino Giaquinta, il sindaco di Santa Croce Camerina, Francesca Iurato, l’assessore allo Sviluppo Economico di Ispica, Giuseppe Corallo, il sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna, il sindaco di Comiso, Filippo Spataro, il componente della Commissione Straordinaria del Comune di Scicli, dott. Gaetano D’Erba.
Sulla questione, in mattinata, erano intervenute anche Marialucia Lorefice e Vanessa Ferreri, deputate nazionale e regionale del Movimento 5 stelle.
“La conferenza dei sindaci si è spaccata sulla relazione da presentare non riuscendo a trovare un punto d’accordo. Inoltre, e questo è forse l’aspetto più interessante, molti dimenticano di appartenere a forze politiche che sul territorio si battono per la conservazione delle realtà comunali, mentre a livello nazionale determinano “tagli” alla Sanità per 2.5 miliardi di euro spacciandoli per “risparmi”. La riduzione dei posti letto è dovuta a provvedimenti nazionali. Questi tagli ai posti letto sono il frutto di tali provvedimenti ai quali il M5S si è opposto in tutte le sedi. Coloro che in questi giorni esprimono contrarietà sono gli stessi che o governano il Paese, o non mancano di fare da stampella al Governo al momento opportuno. Dovrebbero ricordarsi che ciò sta accadendo è anche frutto di politiche scellerate, di continui tagli in sanità. E i tagli non possono che avere come conseguenza situazioni del genere, in cui gli operatori non lavorano, la gente non si cura, gli ospedali vengono chiusi”.