Giovedì mattina, a Vittoria, sarà inaugurato il nuovo Centro polifunzionale “ex Ferrotel” di Via Armando Diaz. Per l’occasione è stato organizzato un convegno sul tema “L’integrazione, obiettivo necessario di una società multietnica” ed è prevista la presenza delle più importanti autorità politiche e religiose: dal Vescovo di Ragusa, monsignor Paolo Urso, al Prefetto, Annunziato Vardè; da Angelo Malandrino e Domenico Manzione, in rappresentanza del Ministero dell’Interno, ai responsabili di varie associazioni.
Il progetto, il cui contratto d’appalto è stato firmato nell’aprile 2014, ha permesso di ristrutturare e rendere nuovamente fruibile un immobile che giaceva abbandonato da anni, attingendo ad un finanziamento di 2 milioni di euro giunto dal Ministero dell’Interno tramite il PON Sicurezza.
Tutto bello, dunque? Neanche per idea. Quello che a molti proprio non va giù è la destinazione dell’immobile, che sarà destinato agli immigrati, ma non si capisce bene per cosa. La dicitura parla solo di “centro polifunzionale”. Per questo, prima dell’inizio dei lavori, circa un anno e mezzo fa, i locali del Ferrotel sono stati anche occupati dai componenti il Movimento “Spazio non conforme Tana dei lupi”, e il sindaco, Giuseppe Nicosia, all’epoca aveva precisato: “Non si tratta di un dormitorio per immigrati, ma di un centro di alloggio temporaneo e di integrazione, che verrà gestito da padre Beniamino Sacco nell’ottica dell’integrazione sociale e solidale”.
Adesso, a pochi giorni dall’inaugurazione, sull’argomento, interviene il consigliere comunale di Fratelli d’Italia di Vittoria, Giovanni Moscato. “Non si tratta di un problema di razzismo – dichiara – e ben vengano l’immigrazione e l’integrazione, soprattutto se si tratta di rifugiati. Vittoria ha dimostrato, negli ultimi decenni, di avere una forte capacità integrativa, ma il problema è che questa Amministrazione Comunale ha solo la capacità di attirare finanziamenti destinati agli immigrati. Parlo del Ferrotel, ma anche dell’immobile di via Duca D’Aosta che sorge in un bene confiscato alla mafia, che è stato ristrutturato con 140mila euro dell’assessorato regionale alla famiglia e che sarà consegnato ad una famiglia di extracomunitari. Quello che vorremmo – prosegue Moscato – è che la stessa attenzione che viene riservata alle politiche dell’immigrazione, venisse data alle politiche ambientali e abitative per i vittoriesi, e agli asili nido, per i quali mi batto da anni. Senza considerare che in questi nuovi locali si potrebbero sistemare gli uffici comunali, per alcuni dei quali, invece, ogni anno paghiamo centinaia di migliaia di euro di affitto. Infine – conclude Moscato – che ci dicano chiaramente a cosa servirà il Ferrotel. Un centro d’accoglienza non può essere. Bene la riqualificazione di una struttura che stava cadendo a pezzi, ma la zona è molto centrale e siamo preoccupati dalle finalità e dalle persone che se ne serviranno”.