Operazione antimafia ‘Box’: in manette il vittoriese Giacomo Consalvo e i due figli

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Sono tre pluripregiudicati di Vittoria, componenti lo stesso nucleo familiare, gli arrestati nell’ambito dell’operazione antimafia ‘Box’ che la Polizia di Stato ha eseguito stanotte, al termine di anni di indagini ed intercettazioni coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania. I dettagli sono stati resi noti questa mattina, in conferenza stampa, alla Questura di Ragusa.

Si tratta di Giacomo Consalvo, 60 anni, e dei figli Giovanni e Michael, 35 e 26 anni. Gli stessi, secondo quanto riferito stamani dagli investigatori, avrebbero imposto alle imprese del mercato ortofrutticolo di Vittoria, e non solo, l’acquisto di cassette di legno e plastica (da qui il nome dell’operazione ‘Box’) e prodotti per l’imballaggio, con l’aggravante di aver agito con il metodo mafioso attraverso intimidazioni e minacce, alcune delle quali messe in atto con incendi e danneggiamenti.

Giacomo e Giovanni, padre e figlio, in passato, sono stati arrestati per associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di stupefacenti ed estorsione, l’altro figlio è stato più volte segnalato per droga. La famiglia Consalvo – a detta degli investigatori – sarebbe ritenuta vicina al clan dei Dominante.

La Squadra Mobile di Ragusa e quella di Catania, e la polizia di Vittoria, sin dal 2009 hanno raccolto – è stato spiegato in conferenza –  gravissimi indizi di colpevolezza, e stanotte hanno fatto scattare il blitz, con l’ausilio delle unità cinofile di Catania e della sezione Volanti.

L’operazione – hanno tenuto a precisare gli inquirenti – è stata particolarmente delicata per la pericolosità dei soggetti in questione, che si temeva potessero nascondere armi e materiale esplosivo. Ben 30 sono stati gli agenti impiegati, sia per timore di conflitti a fuoco, sia perché era necessario perquisire le ville e le  aziende dei tre, che si trovano ora rinchiusi nel carcere di Catania.

Soggetti di rilevante spessore nel settore delle imposizioni sul mercato e per le estorsioni”: così alcuni collaboratori di giustizia che hanno contribuito alle indagini avrebbero definito i tre. Al centro di tutto, come detto, c’era il mercato ortofrutticolo di Vittoria e il suo indotto, che i Consalvo, titolari di aziende per il confezionamento dei prodotti ortofrutticoli, avrebbero tenuto sotto scacco, imponendo anche i prezzi di mercato e non permettendo a nessun’altra impresa di fare loro concorrenza.

Insomma, o le cassette si compravano da loro o si poteva incorrere in guai seri, e la situazione per gli imprenditori, i rappresentanti del comparto e gli addetti al mercato si è fatta ancora più pericolosa quando il figlio maggiore, Giovanni, si è messo per conto proprio, avviando una sua attività e facendo concorrenza al padre, che per questo, in più circostanze, lo avrebbe anche minacciato di morte.

Negli anni, i Consalvo avrebbero mosso milioni di euro, e stanotte sono stati sequestrati oltre 450.000 euro tra contanti e titoli, ora depositati in attesa dell’esito delle indagini che dovranno appurarne la provenienza. Le indagini della Polizia di Stato proseguono nei confronti di un’altra decina di persone, coinvolte a vario titolo.

“Quello di Vittoria è un territorio caratterizzato da una imprenditoria sana molto vivace che, però, ha dovuto spesso confrontarsi con una falsa imprenditoria, una realtà dal sapore mafioso che le ha tentate tutte per rallentarla e danneggiarla” ha detto il Questore, Giuseppe Gammino.

Il dirigente la Squadra Mobile di Ragusa, Antonino Ciavola, ha sottolineato che non sono stati, al momento, accertati collegamenti con alcuni recenti fatti di cronaca che hanno interessato il territorio vittoriese. A margine della conferenza stampa, poi, il dirigente ha invitato tutti gli imprenditori del territorio ibleo vittime dei Consalvo a rivolgersi alle Forze dell’Ordine e a denunciare.