Settembre tempo di vendemmia, di uve, di aromi che si sprigionano nell’aria insieme all’odore della pioggia e delle caldarroste, chiudendo la parentesi estiva e proiettandoci definitivamente verso l’autunno e le sue mille sagre a base di mosto, mostata, biscotti al vino e mostaccioli.
Sono circa 50 le aziende del territorio ragusano alle prese, fino alla fine del mese, con la vendemmia. 29 quelle facenti parte del Consorzio di Tutela del Cerasuolo di Vittoria docg, tra produttori, vinificatori ed imbottigliatori.
Tracciare un bilancio è, per ovvie ragioni, impossibile, ma le previsioni sono d’obbligo. Noi ne abbiamo parlato con il Presidente del Consorzio, Massimo Maggio. “Le aspettative sono ottime – assicura – perchè abbiamo delle buone uve, e ciò vale sia per i vitigni autoctoni che per quelli internazionali. Ci sono tutti i presupposti per poter portare sul mercato vini di alta qualità, capaci di esprimere il meglio di questo territorio.
Rispetto all’anno scorso siamo su livelli più alti?
Secondo le stime di Assovini Sicilia, si prevede una resa quantitativa e qualitativa mediamente più alta rispetto all’anno scorso, con vini bianchi freschi e dalla giusta acidità, e vini rossi di struttura dai tannini equilibrati. Ma sono previsioni, come detto, e il bilancio è meglio farlo alla fine.
Che varietà di uva sono presenti sul nostro territorio? E quali usi se ne possono fare?
Le uve provengono soprattutto da vitigni autoctoni quali Nero d’Avola, Frappato di Vittoria, Inzolia, Grillo ed altri, riconosciuti in varie parti del mondo per le inconfondibili caratteristiche di pregio. Ma per il Cerasuolo usiamo solo Nero d’Avola e Frappato. Oltre al vino, molte aziende stanno producendo spumanti con ottimi risultati.
Il clima sta condizionando questa vendemmia 2015? E come?
Non abbiamo sofferto la siccità, e le piogge dei primi giorni di agosto hanno garantito un ottimo processo di maturazione. La vendemmia quest’anno è iniziata con la pioggia, per cui c’è stato un ritardo nella raccolta. Abbiamo avuto un’estate molto afosa, ma per fortuna il caldo torrido di luglio non ha compromesso le piante.
Negli anni, come stanno cambiando le fasi di vendemmia e promozione del nostro vino e della nostra uva?
La vendemmia è sempre la stessa, anche se qualche azienda ormai la fa meccanicamente. Le attività di promozione, invece, sono sempre più in crescita, anche perché i nostri vini si stanno facendo strada nei mercati, conquistando l’interesse dei consumatori e della stampa straniera.
Dove esportiamo maggiormente e in cosa la nostra uva differisce da quella di altri territori?
Il nostro vino è presente e conosciuto ormai ovunque. A livello regionale è consumato soprattutto nelle province di Ragusa e Catania, a livello nazionale è presente a Milano, Roma e Torino mentre a livello internazionale si punta ad esportare in Germania, negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Canada e nei Paesi Baltici. Ciò che fa la differenza è il “terroir”: i nostri vini, in particolare il Cerasuolo e i vini fatti con Nero d’Avola o Frappato, in purezza sono strettamente legati al territorio. Unicità dunque,ma non solo: anche un buon rapporto qualità/prezzo.