Una postazione interattiva apre la mostra multimediale dedicata a Il Viandante, in cui potersi soffermare per consultare sul monitor, fotografie, documenti e parte dei video di Lello Chiaia e Maria Siponta Fini, dai più conosciuta con il nome di Dina, che è l’ideatrice e curatrice della mostra.
La postazione è da immaginare come un tuffo in tutto ciò che è stato e ha rappresentato la vita di Lello e Dina, viandanti per scelta. Altrettanto d’impatto, nell’area del vestibolo dell’ex chiesa del Carmine a Taormina, ci sarà in esposizione una tela realizzata a sei mani nel 1988, proprio nel comune ionico, più precisamente all’Isola Bella. A firmare l’opera, che rappresenta un drago immerso in un magma cosmico, sono stati Lello, Dina e l’artista Salvatore Pluchino. Uno dei tantissimi omaggi che i due generosi viandanti di origini pugliesi hanno fatto alla perla del Mediterraneo. Ed ancora oggi, rimane inalterato il senso di appartenenza a questi luoghi, al punto da allestire una mostra che racconta un territorio, la sua gente e quanti hanno conosciuto personalmente o indirettamente l’istrionico Lello Chiaia, scomparso da due anni.
Numerosi gli ospiti che hanno assicurato la presenza per l’inaugurazione in programma per sabato 17 ottobre alle ore 17.30. Madrina sarà la professoressa Nunzia Buda in Bonasera, storica amica di entrambi nelle estati trascorse a Taormina. Ed ancora è in programma l’intervento del professor Mario Bolognari, antropologo e docente universitario all’Università degli Studi di Messina, nonché sindaco nel 1997 quando Lello girò lunghe sequenze di immagini che oggi sono contenute nel video ‘Omaggio a Taormina’. Ed infine, tra gli interventi in scaletta, quello di Sergio Antonino, psichiatra ed amico sin dai tempi in cui Lello lavorava a Bari. Il prof. Antonino parlerà dell’amico Lello, della poliedricità di un uomo che mai si è sottratto al confronto e ha dato innumerevoli dimostrazioni di umanità, insita nel suo modo di agire. Tra gli ospiti e sostenitori attivi del progetto di Dina ci saranno il giornalista di Rai Basilicata Rino Cardone, la regista Viola Piccininni e molti dei collaboratori che hanno faticato a lungo per la realizzazione del progetto.
“Ogni intervento – ha spiegato Maria Siponti Fini – servirà a delineare il senso di questa mostra, a raccontare l’uomo a cui sono stata a fianco per gran parte della mia vita e che con la sua quotidiana azione ha omaggiato uomini, donne e luoghi. Oggi il senso di questa mostra è un dono a lui, alla sua grandezza d’animo e alla genialità che ha tradotto in immagini, fotografie, pensieri ed azioni”.