Venerdì si è svolto un incontro tra l’amministrazione comunale di Ragusa (presenti il sindaco Piccitto e l’assessore all’ambiente Zanotto) e una delegazione di Cub Trasporti (Gurrieri, Ragusa, Schembari) allargata a Legambiente (Patriarca) ed altri iscritti Cub e ferrovieri. L’incontro era stato richiesto dalla Cub Trasporti per fare il punto su alcune questioni rimaste da tempo in sospeso: metropolitana di superficie e immissione nuovi treni sulla tratta, inserendoli nel contratto di servizio.
Sul primo punto si è riscontrata una oggettiva difficoltà dell’amministrazione a portare avanti il progetto, ragion per cui Cub Trasporti si attiverà per definire un percorso specifico che possa condurre alla progettazione definitiva e alla individuazione dei finanziamenti necessari.
“Sul secondo punto – spiega il sindacato di base – abbiamo preso atto che gli assessori succedutisi alla Regione nel corso dell’ultimo anno e mezzo hanno evitato di incontrare i rappresentanti del comune, che dal marzo del 2014 attendono una convocazione per definire l’immissione di nuove corse per pendolari, nonostante le continue sollecitazioni di questi ultimi. L’attuale assessore regionale Pizzo, dal mese di aprile non risponde alle richieste dell’assessorato all’ambiente del comune di Ragusa, che aveva inviato a fine marzo una dettagliata piattaforma – come richiesto dall’assessorato regionale stesso – contenente l’elenco dei treni utili al potenziamento del trasporto su ferro nel territorio ibleo, da inserire nel contratto di servizio che da tempo si da prossimo alla firma. Questo grave e omissivo silenzio sta facendo si che il prossimo contratto di servizio Regione-Trenitalia cancelli ogni potenziamento dei treni nella tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela. Tratta, paradossalmente, interessata a lavori di sistemazione, ristrutturazione e potenziamento infrastrutturale tra Licata e Comiso, per alcune decine di milioni di euro. Dopo aver chiesto al comune di Ragusa di segnalare le richieste del territorio ibleo, dall’assessorato regionale non è giunto nessun riscontro, e ogni tentativo di contatto e di incontro è stato snobbato. Crediamo che questa situazione sia fin troppo grave, e non più tollerabile. Le forze politiche e i parlamentari, che ovviamente ci hanno dormito sopra – trattandosi di vicende che durano mesi e anni – dovrebbero cominciare a svegliarsi. Oggi la nostra provincia potrebbe avere dei collegamenti diretti ferroviari con Palermo, con percorrenze attorno alle 4 ore; potrebbe avere una rete di collegamento provinciale e interprovinciale efficiente, a disposizione dei lavoratori e degli studenti pendolari e dei crescenti flussi turistici, nonché dell’aeroporto di Comiso; e potrebbe avere una servizio metropolitano urbano i cui costi sono così irrisori che forse, proprio per questo, non hanno stimolato nessun appetito politico-imprenditoriale, lasciandoci ancora con una mobilità da medioevo di cui tutti si lamentano ma su cui quasi nessuno sente la dignità di reagire. Per noi, abituati a non fermarci davanti a nessun ostacolo, la lotta continua. E non potrebbe essere altrimenti”.