Caos scuola, tra disabili senza insegnanti di sostegno e docenti pronti a fare la valigia

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E’ caduto nel vuoto l’appello che le segreterie provinciali dei sindacati legati al mondo della scuola ( FLC CGIL, Cisl e UIL Snals e Gilda) hanno lanciato, nei giorni scorsi, al direttore generale dell’USR Sicilia. In un documento unitario si denunciavano presunte anomalie nella determinazione dei posti di sostegno in deroga nelle scuole iblee per l’A.S. 2015-2016 che, da calendario regionale, partirà lunedì, ma che in molti istituti, in virtù dell’autonomia, è già iniziato.

L’USR Sicilia ha attribuito 2964 posti di sostegno in deroga per tutta l’Isola e di questi solo 40 in provincia di Ragusa, a fronte di 1029 alunni in situazione di handicap (cioè solo l’1,35%). Un numero irrisorio e incomprensibile se si pensa, ad esempio, che la provincia di Enna per 714 alunni disabili ha ottenuto ben 68 docenti.

Una situazione problematica non solo per gli studenti diversamente abili, che non potranno essere seguiti a dovere, ma anche per gli insegnanti di sostegno, che navigano a vista e sono costretti a fare la valigia e a cercare fortuna altrove. Domani sono previste le nomine del Provveditorato per i precari, poi rimarrà solo l’ultima speranza, con i dirigenti scolastici che faranno le loro designazioni (da graduatoria d’istituto) per le cattedre fino a sei ore settimanali. In seguito, i docenti avranno tempo fino all’11 settembre per dire se sono disposti ad accettare l’incarico o meno. In caso negativo rimarrà loro solo la via dell’emigrazione, ma in caso positivo la situazione non sarà molto più semplice, perché dovranno racimolare e mettere insieme un tot di ore rimbalzando da una scuola all’altra, non necessariamente della stessa città.

“Rispetto all’anno scorso  è cambiato poco, in termini di numero di ore assegnate da Palermo a Ragusa –  spiega Graziella Perticone, della segreteria provinciale della FCL CGIL di Ragusa – ma rispetto a 2/3 anni fa la situazione è molto cambiata, e decisamente in peggio. Nel  corso dell’A.S. 2011-2012, ad esempio, avevamo 9 ore per ogni ragazzo diversamente abile, con un insegnante ogni due alunni, oggi siamo arrivati ad un insegnante ogni quattro.  Dal Provveditorato – continua – ci hanno fatto sapere che, nelle prossime ore, partirà una richiesta per Palermo finalizzata ad avere altre ore in deroga, ma non è detto che accettino”.

E per molti che partono, ce ne sono altri che stanno tornando, in virtù della Buona Scuola di Renzi. Tutto apposto, quindi? Neanche per idea, qualcuno scontento pare debba esserci per forza.

“Il numero delle cattedre disponibili per i precari è diminuito – spiega ancora Perticone – perché, ogni anno, i docenti di ruolo che lavorano in altre province d’Italia possono fare domanda di assegnazione provvisoria per motivi di ricongiungimento familiare. Si tratta, come detto, di un provvedimento temporaneo, ma se, fino all’anno scorso, esisteva un vincolo triennale (e quindi chi era passato di ruolo nell’anno precedente non poteva chiedere il trasferimento, ad eccezione di chi ha figli al di sotto degli 8 anni e di chi si avvale della Legge 104) con la riforma di Renzi molti docenti l’hanno ottenuto facilmente, e stanno rientrando togliendo i posti, nel ragusano, ai docenti ragusani”.

Insomma, una situazione tutt’altro che semplice con, in mezzo, diritti intoccabili quali il lavoro, l’istruzione e la famiglia.