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Era sera, quando gli abitanti di una schiera di villette, in parte date in locazione a turisti ed in parte abitate dai proprietari, si allontanavano come spesso accade nelle serate estive per cenare altrove.
Una delle vittime dimenticava una cosa a casa e faceva rientro alle 21.30 accorgendosi che la sua casa era stata depredata. Dalle luci accese e dalle porte semi aperte comprendeva che anche gli altri erano stati interessati dalle visite dei ladri, quindi avvertiva i vicini di casa.
Il furto sembrava ormai consumato da tempo ed è stato chiamato il 113.
La Volante si stava dirigendo verso il gruppo di villette depredato, sito nelle campagne tra Ragusa e Marina di Ragusa poco dopo la zona industriale.
Mentre faceva rientro uno dei proprietari avvisato dai vicini, lo stesso si accorgeva che in una traversa vi era uno scooter con due persone a bordo che alla vista dell’auto spegneva i fari. Il cittadino con grande intuito immaginava che potevano essere gli autori del furto, quindi si avvicinava a loro. Non appena suonava il clacson per attirare la loro attenzione i due fuggivano a grande velocità.
L’abilità del cittadino è stata quella di chiamare subito il 113 e segnalare la presenza di due persone a bordo di uno scooter che fuggivano. L’uomo non ha mai perso di vista i due soggetti rimanendo per altro al telefono con la Sala Operativa della Polizia di Stato ed inseguendoli.
Dopo 3/4 chilometri di inseguimento lo scooter veniva “agganciato” dalla Squadra Mobile che era lì in zona. I due ladri si davano a precipitosa fuga per le campagne ma cadevano sul terreno. Uno dei ladri si dileguava per le campagne, mentre l’altro veniva prontamente bloccato ed ammanettato. Durante le fasi della cattura il ladro usava violenza contro i poliziotti e proferiva minacce di ogni tipo, il tutto al fine di raggiungere l’impunità, segno questo che il pregiudicato non ha compiuto il reato di furto in abitazione ma bensì quello più grave di rapina impropria.
Dopo aver assicurato il primo ladro gli investigatori della Squadra Mobile coadiuvati dalla Squadra Volanti, iniziavano le ricerche del secondo criminale per le campagne limitrofe e/o di altri complici.
Durante le ricerche i poliziotti recuperavano la refurtiva. I ladri avevano depredato le vittime di ogni cosa, dai fazzoletti di carta ai computer portatili, passando per oggetti in oro, denaro contante, occhiali da sole, telefoni cellulari, borse da donna, souvenir turistici, dolci tipici e soprammobili. Il valore della merce rubata e rivenuta si aggira intorno ai 10.000 euro.
La merce rubata era stata messa tutta in due borsoni molto grandi ed insieme agli oggetti rubati sono stati rinvenuti gli arnesi atti allo scasso: tenaglia, guanti, torce, cesoie, cacciativi e “piede di porco”.
Il fermato una volta ammanettato provava a dare spiegazioni assurde sulla sua presenza in quel luogo e la sua fuga – “ho visto un’auto e mi sono spaventato per questo siamo scappati” – che ovviamente non sono state prese neanche in considerazione, stante il fatto che sottoposto a perquisizione personale, nei pantaloni custodiva una lente di ingrandimento antica di proprietà di una delle vittime, denaro contante corrispondente esattamente a quanto rubato alle persone offese ed era stato visto fuggire proprio dai casali derubati.
L’uomo nonostante i tentativi di sviare le indagini non ha neanche voluto riferire chi fosse il suo amico con il quale viaggiava a bordo dello scooter, riferendo anche in questa occasione il falso, ovvero che non lo conosceva e che aveva ricevuto un passaggio.
Dopo la cattura, la Squadra Mobile unitamente alla Polizia Scientifica ha effettuato il sopralluogo nelle 4 villette interessate, appurando i danni subiti dai proprietari e dai turisti ivi in vacanza.
Al termine degli accertamenti sul luogo del reato, gli uomini della Polizia di Stato hanno ultimato le operazioni di Polizia Giudiziaria e condotto in carcere il già pregiudicato a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, restituendo il bottino alle vittime che potranno così continuare le proprie vacanze serenamente.
La Squadra Mobile di Ragusa continua le indagini per risalire all’identità del complice o dei complici dell’odierno arrestato al fine di assicurare alla giustizia coloro che delinquono.