C’è un piccolo mistero in cui s’imbattono quanti vorrebbero sapere come sta andando la bella stagione, sotto il profilo turistico, nel Ragusano. Conoscere dati sicuri sulle presenze turistiche è veramente arduo, anche per i numeri del mese di luglio, per due motivi. Il primo è che, incredibile ma vero, con il passaggio dal sistema cartaceo a quello informatizzato, si è creato un gap tale che gli uffici preposti a Viale del Fante non hanno dati a disposizione. Il secondo riguarda le nuove norme volute dall’Istat che delegano esclusivamente agli Osservatori Turistici regionali la competenza a fornire informazioni, esautorando le Province.
Gli unici dati che, al momento, possono essere resi noti sono, dunque, solo quelli relativi a luglio di Federalberghi. Ma sono, ovviamente, solo una faccia della medaglia, ossia quella degli iscritti. E anche in questo caso si tratta di informazioni piuttosto frammentarie.
In generale, comunque, pare si stia registrando un leggero, ma ottimistico, aumento, rispetto al boom dell’estate scorsa. Non possono esserci grossi margini di crescita, perché le strutture e i posti letto sono quelli che sono, e la vera sfida, semmai, è rappresentata dalla destagionalizzazione dei flussi turistici, in modo da avere sempre più visitatori anche in autunno e in inverno.
Nel complesso, il litorale avrebbe funzionato e retto bene, e le meraviglie del barocco di Scicli, Modica e Ragusa si sono confermate l’asso nella manica, una certezza sulla quale puntare sempre e comunque.
Numeri un po’ più precisi riguardano, poi, le presenze nelle chiese di Ragusa, che si aggirerebbero sulle 3000 solo nel mese di luglio, con picchi più alti per i monumenti più noti: San Giorgio a Ragusa Ibla, San Giovanni a Ragusa.
Merito anche dell’accordo tra il Comune di Ragusa e la Diocesi per tenere aperte le chiese più belle di Ragusa superiore e Ibla, anche negli orari in cui non vi sono celebrazioni liturgiche. I dati fanno riferimento al mese di luglio, ma anche in agosto il trend sembra positivo.
Sono dieci, in totale, le chiese coinvolte nell’iniziativa. Oltre alla Cattedrale e al Duomo di Ibla, rimangono aperti il Collegio di Maria (Badia), le Anime Sante del Purgatorio (meglio conosciuta come chiesa dell’Archi), Maria Santissima dell’Itria, San Giuseppe (Monastero delle Benedettine), San Rocco, San Giacomo, Santa Maria delle Scale, San Filippo Neri e La Maddalena. Il periodo incluso nella convenzione va dal primo maggio al 24 ottobre.