Alla fine è arrivato il Commissario. E stavolta non c’entrano né i romanzi né le fiction televisive, ma solo i ritardi del Consiglio comunale nell’esaminare e approvare il Conto consuntivo 2014.
Tanto tuonò che piovve, verrebbe da dire, dato che il rischio che la Regione nominasse un commissario (la scadenza per l’approvazione era il 30 aprile) è stato l’oggetto dei litigi politici tra maggioranza e opposizione per tutta l’estate, compresi quelli tra il presidente del Consiglio comunale Roberto Garaffa, allarmatissimo per i ritardi, e l’Amministrazione comunale.
La Giunta, su proposta dell’assessore al Bilancio Enzo Giannone, aveva approvato la prima bozza dell’atto a fine giugno, ma ha dovuto riesaminarlo e riapprovarlo pochi giorni prima di ferragosto, a seguito della necessità che gli uffici riprovvedessero a verificare, cancellare o certificare residui attivi e passivi.
Ma considerata la pausa estiva e i tempi necessari innanzitutto al Collegio dei revisori dei conti ad esprimere il proprio parere, l’atto non è ancora arrivato in Consiglio e nel frattempo la Regione ha nominato il dott. Angelo Sajeva, funzionario dell’Assessorato regionale alle autonomie locali, commissario ad acta, che avrà formalmente il compito di “accertare i motivi che non hanno consentito l’approvazione del rendiconto nei termini di legge”, “sollecitare il Collegio dei revisori dei conti, qualora non lo avesse già fatto, a formulare il proprio parere sullo schema di consuntivo”, “sollecitare il Consiglio all’approvazione del rendiconto entro precisi termini di legge”, “procedere all’approvazione immediata del rendiconto ove non fosse approvato dal Consiglio” e, a male estremo, “procedere allo scioglimento del Consiglio in caso di mancata approvazione del rendiconto”.
“Quello che si temeva è avvenuto”, commenta il consigliere comunale del Pd Ivana Castello: “Il riaccertamento straordinario era tutta un’invenzione che serviva a prendere in giro me e i cittadini. Diversamente Giannone e con lui il sindaco, a nome del quale parlava, oggi dovrebbe intraprendere una battaglia contro la Regione siciliana che, prima causa il ritardo e poi punisce il Comune ritardario col commissariamento.
Era necessario giungere a tale figuraccia dinanzi agli elettori e ai cittadini in genere?
Questi – conclude Castello – sono i risultati di un’Amministrazione guidata da Ignazio Abbate. E per chi non lo volesse capire ora, attenda i mesi futuri, poiché l’incompetenza non tarderà a ri-manifestarsi”.
[Fonte La Sicilia]