Le segnalazioni di casi di malasanità non sono purtroppo rari. E fanno notizia. Questa volta, però, quella che racconta l’Asp iblea è una storia di buona sanità, che ha salvato la vita di una giovane donna.
E’ accaduto l’otto agosto, quando una 35enne è arrivata in condizioni disperate presso l’Unità coronarica dell’ospedale “Maria Paternò Arezzo” di Ragusa, diretta dal dottor Antonino Nicosia.
Si tratta di una paziente affetta da cardiomiopatia ipertrofica, una grave patologia congenita, il cui unico trattamento nella fase terminale è rappresentato da un trapianto cardiaco, motivo per cui, già da tempo, la giovane donna è in lista d’attesa presso l’Ismett di Palermo.
La mattina di sabato la paziente giunge in Pronto Soccorso e viene immediatamente trasportata in Utic in uno stato di shock cardiogeno, in una condizione, cioè, in cui il cuore non era più in condizioni di mantenere una pressione arteriosa e una perfusione adeguata agli altri organi (pressione arteriosa 60/40n mmHg).
Per aiutare il cuore della paziente, seriamente compromesso, il dottor Francesco Ferrante, insieme ai colleghi rianimatori, Corrado Presti e Francesco Raciti, presso la sala operatoria di Emodinamica, hanno posizionato un contropulsatore aortico, un dispositivo che, riducendo le resistenze periferiche, aiuta il cuore ad affaticarsi meno e di conseguenza a pompare meglio il sangue, ottenendo nel giro di poco tempo un miglioramento dei valori di pressione arteriosa (90/60 mmHg).
Ottenuta una stabilizzazione clinica della paziente, attraverso questo dispositivo, è stato, quindi, contattato l’Ismett di Palermo per un impianto di Ecmo (una tecnica di circolazione extracorporea utilizzata in ambito di rianimazione per trattare pazienti con insufficienza cardiaca o respiratoria acuta grave potenzialmente reversibile, ma refrattaria al trattamento farmacologico e medico convenzionale massimale.
Un’equipe con un cardiochirurgo ed un anestesista è arrivata in elicottero da Palermo e ha prelevato la paziente.
Il lieto fine è arrivato nella notte tra il 12 e 13 agosto.
E’ arrivato a Palermo un cuore appena espiantato da un donatore, che è stato trapiantato alla giovane paziente ragusana, per la quale è appena iniziata una “nuova vita”.
Il dottor Nicosia, sottolinea: “Non tutte le “novelle” sono, purtroppo “a lieto fine” in Medicina e in Cardiologia! La tecnologia utilizzata è di grande complessità; la professionalità, la tempestività e la coordinazione che le equipe mediche e infermieristiche di Ragusa e di Palermo hanno messo in campo, in tempi così brevi, è stato cruciale al fine di salvare la vita di una giovane donna, che non era più in condizione di attendere nemmeno un’ora per il trapianto di cuore!”.
Grande soddisfazione per l’ottima riuscita dell’intervento è stata espressa dal Direttore generale dell’Azienda sanitaria di Ragusa, dottor Maurizio Aricò.