Se ha fatto discutere l’aumento della tassa di soggiorno, cosa succederà a Scicli ora che la triade di commissari che amministra il Comune con i poteri di Giunta e Consiglio ha approvato l’aumento anche di tutti gli altri tributi comunali, che in questo caso riguardano non solo una categoria di operatori ma tutti i cittadini?
Con tre diverse delibere datate al 30 luglio scorso, la dottoressa Tania Giallongo, la dottoressa Antonietta d’Aquino e il dottor Gaetano Erba hanno messo mano all’Imu, alla Tasi, alla Tari e all’Irpef.
Nei fatti si è trattato di apportare delle modifiche al regolamento della Iuc, l’imposta unica comunale, e ai singoli regolamenti riferiti ai tributi. Le aliquote Imu e Tasi, in particolare, sono state portate al massimo consentito dalla legge, mentre l’aliquota per l’Imu agricola è stata fissata allo 0,46 per cento per i terreni posseduti o condotti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali.
L’aliquota ordinaria Imu, dunque, sarà fissata allo 0,81 per cento per tutte le unità immobiliari, salvo appunto i terreni e quelli della categoria D, che pagheranno solo per lo 0,79 per cento.
Per il 2015 sarà confermata l’aliquota Tasi per lo 0,25 per cento. Anche l’aliquota Irpef cresce di parecchio, dallo 0,4% allo 0,8%, calcolando un incremento di gettito in entrata per il Comune pari a circa 700 mila euro.
Un aumento determinato, come si legge nella parte motiva della delibera, dal fatto che “rispetto al 2014 risulta evidente non solo una riduzione dei trasferimenti erariali, ma anche una riduzione del gettito Imu a causa della quota trattenuta dall’Erario” e che “analizzate le previsioni di spesa e le riduzioni dei trasferimenti, emerge, nell’ambito delle scelte di politica fiscale adottate dal Comune, l’esigenza di reperire maggiori risorse per garantire l’equilibrio di bilancio”.
Per quanto riguarda la Tari, dato che per legge le aliquote vanno determinate in modo che il gettito vada a coprire l’intero costo del servizio, bisognerà pure prevedere un aumento: da coprire, per il 2015, si calcola che ci saranno circa 4,5 milioni di euro, una cifra superiore all’anno precedente, per cui le tariffe subiranno un aumento uniforme in base alle classificazioni e alle categorie di utenze domestiche e non domestiche.
L’aumento al massimo delle tasse comunali sembra coerente con gli obblighi a cui la triade commissariale deve adempiere, nei fatti gestendo il Comune come se fosse in stato di dissesto finanziario, soprattutto dopo che il Ministero dell’Interno ha posto una serie di criticità nell’esame del Piano di riequilibrio finanziario che era stato approvato dal precedente Consiglio comunale, cosa che nei fatti porterà ad una probabile ulteriore rimodulazione in senso più restrittivo e, nel frattempo, all’assoluta austerità nella gestione delle finanze comunali.
[Fonte La Sicilia]