Per Scicli, e in generale per la provincia di Ragusa, sarebbe un pezzo di storia che (tristemente) finisce. Ma per 43 lavoratori sarebbe, cosa ben più grave, il rischio concreto di perdere la propria occupazione. La chiusura imminente – presumibilmente tra settembre e ottobre – di sei punti vendita della Coop in Sicilia tra cui quelli di Scicli e Pozzallo, ormai sostanzialmente formalizzata da parte della Coop regionale, assume un significato ancor più pesante, dato che proprio qui e proprio con la “I maggio” è nata l’esperienza cooperativa in Sicilia.
E proprio per questo ora si sta facendo di tutto per verificare le possibilità in campo di scongiurare questo esito. La Legacoop provinciale, per prima, cerca il bandolo della matassa: “Sono dispiaciuto come Lega e a maggior ragione come sciclitano – spiega Pino Occhipinti – ma è anche vero che il nostro coinvolgimento nella vicenda è stato solo relativo: paradossalmente sono stati proprio i lavoratori a coinvolgerci, nonostante noi, nei fatti, rappresentiamo la Coop: ma in questi decenni abbiamo operato facendo impresa e favorendo la nascita delle cooperative proprio nell’ottica di creare occupazione, quindi abbiamo a cuore le sorti di questa vicenda. E’ molto doloroso che, dopo Vittoria e Modica, si parli della chiusura proprio del negozio di Scicli, quello da cui è partito tutto, ma che, bisogna pur dire, forse in questi anni si sarebbe dovuto adeguare maggiormente e strategicamente alle esigenze del mercato. Apprendiamo che le cose non vanno, che mantenerlo aperto, così come a Pozzallo non è più sostenibile, ma faremo di tutto e tenteremo fino all’ultimo di fare il possibile per salvarli entrambi”.
Adesso il tentativo dei lavoratori, dopo vari incontri con Coop Sicilia da cui si è dovuto prender atto che il margine è veramente ridotto dato che le intenzioni sono di investire piuttosto nelle zone di Catania e Palermo, vorrebbero costituirsi in una nuova cooperativa e, impegnando i propri Tfr, rilevare i negozi: “Ma anche in questo caso – spiega Fabio Portelli, caponegozio di Pozzallo che sta animando l’iniziativa – Coop sembra intenzionata a darci un’ultima zampata. Noi comunque stiamo facendo fare a degli esperti le analisi del caso e abbiamo chiesto per iscritto a Coop Italia di darci il marchio”.
Del resto questa sarebbe pressoché l’unica strada per andare avanti, dato che altrimenti ai punti vendita mancherebbe la piattaforma di distribuzione. I lavoratori, ovviamente, hanno coinvolto anche la Cgil: “Noi da anni – conferma il segretario generale Giovanni Avola – abbiamo rivendicato il diritto che queste cooperative, a cominciare dalla I maggio, restassero sul territorio anziché finire accorpate a un sistema palermocentrico, che spazza via l’identità stessa di un servizio al consumo locale. Abbiamo coinvolto in questi mesi la Coop nazionale e regionale e anche in questa vicenda faremo il possibile per sostenere i lavoratori”.
(Fonte: La Sicilia)