Cioccolato di Modica, ‘querelle’ sulle quote associative

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Cioccolato di Modica
Immagine di repertorio

Che il Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica debba mettere nelle condizioni tutte le imprese ricadenti nel territorio cittadino e che siano produttrici di cioccolato di aderire, è un’esigenza che si avverte da tempo e che è stata formalizzata di recente con la modifica dello Statuto da parte dell’Assemblea straordinaria dei soci, a seguito di una riunione risalente ormai allo scorso mese di febbraio in presenza dell’Amministrazione comunale e soprattutto della Camera di Commercio, che dovrebbe spingere il Consorzio verso l’unica sua missione, ovvero quella di lavorare per ottenere il marchio Igp, altra “chimera” che si insegue da anni senza esito.

Ma di certo a fare da sostanziale deterrente per le imprese che vorrebbero effettivamente fare questo passo, si presentano ora le richieste che il Consorzio avanza per consentirlo: innanzitutto, il pagamento di ben 4 mila e 400 euro di fee d’ingresso, comprensivo di un contributo straordinario di 3 mila 600 euro di contributo straordinario pari al versamento di tutte le quote di iscrizione pregresse, a partire dal 2003. Tutto ciò anche per avere diritto l’utilizzo al “marchio del prodotto”, rispetto al quale va precisato che il Consorzio attualmente resta una semplice aggregazione di produttori che avrà compiti di tutela nei confronti del cioccolato solo se e quando si otterrà effettivamente l’Igp.

Il regolamento per l’ammissione dei nuovi consorziati, così impostato, difficilmente servirà a fare passi avanti. Il sindaco Ignazio Abbate, che a maggio scorso ha scritto addirittura a propria firma alla Camera di Commercio per comunicare che l’assemblea straordinaria dei soci aveva provveduto ad apportare le modifiche allo Statuto concordate, in merito si limita a dire: “La questione delle quote associative naturalmente viene discussa a livello interno. Ho saputo in questi giorni che ci sono delle perplessità riguardo all’importo che viene richiesto per l’ingresso: se si tratta effettivamente di un problema, mi farò io stesso portavoce di una richiesta di incontro per verificare cosa si può fare”.

Nel frattempo, però, da mesi non si riesce a fare un incontro tra tutti i soggetti coinvolti – l’Amministrazione, il Consorzio, i produttori fuori dal Consorzio – nonostante il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Giannone abbia tentato invano di convocarlo più e più volte. E nel frattempo, in questo modo, inciampa nuovamente l’iter per richiedere il marchio di tutela, dato che l’apertura ai nuovi soci sarebbe propedeutica alla convocazione di una nuova assemblea generale per l’approvazione definitiva del disciplinare di produzione, il documento più importante del dossier che dovrà essere presentato al Ministero dell’Agricoltura per avviare la richiesta del riconoscimento comunitario.

(Fonte: La Sicilia)