La conferenza stampa era stata convocata per illustrare i piani industriali di Sac e Soaco, ma, nonostante la presenza alla Camera di Commercio di Ragusa dei vertici delle società di gestione degli aeroporti di Catania e di Comiso, di programmazione e strategia futura, nello specifico, non si è parlato.
Partendo dall’introduzione del presidente dell’ente camerale ibleo Giuseppe Giannone, proseguendo con gli interventi di Salvatore Bonura, presidente, e Gaetano Mancini, amministratore delegato, per la SAC e Rosario Di Bennardo, presidente, e Tonino Taverniti, amministratore delegato, per la SOACO, terminando con le valutazioni dei sindaci di Comiso, Filippo Spataro, e Ragusa, Federico Piccitto, si è tracciata una visione – generale e condivisa – che possa valorizzare in modo crescente il sistema aeroportuale della Sicilia orientale. Fattore comune: seppellire l’ipotetica, presunta, concreta, o superata che sia, ascia di guerra e guardare ad una crescita integrata dei due aeroporti.
Tante parole, al momento supportate da pochi ma significativi dati snocciolati da Bonura e Di Bennardo: i passeggeri nel 2014 a Catania sono cresciuti di oltre 900.000 unità, la percentuale più alta in Italia. Comiso, che aveva come obiettivo 250.000 passeggeri, ha raggiunto quota 330.000. Questo significa che entrambi gli scali possono crescere. In sinergia. “Semmai il problema è tracciare le linee – ha sottolineato Bonura – attraverso le quali questa crescita possa intensificarsi nel 2015 e negli anni a seguire per raggiungere il pareggio bilancio del Pio La Torre“. Al di là dei piani industriali, per la Sac la principale battaglia da vincere è quella dell’arricchimento infrastrutturale del territorio ibleo, unico vero nodo da risolvere per aumentare l’appetiblità dello scalo comisano. A fianco a questa, si svilupperà una strategia di diversificazione e specializzazione dei due scali, uno più improntato sul turismo l’altro sul commerciale.
“Se non riusciremo a collegare Comiso al sistema infrastrutturale siciliano – ha aggiunto Mancini – il Pio La Torre non crescerà mai“. La seconda questione accennata dall’amministratore delegato SAC è la presenza nel piano industriale di compagnie aeree senza l’uso degli incentivi. “Processi che portano a ricatti strategici e che concretizzano una crescita del traffico in maniera drogata. Dobbiamo lavorare in questa direzione. Se i territori di riferimento, ed i principali attori locali coinvolti, riusciranno a portare avanti politiche turistiche efficienti, Comiso non necessiterà di utilizzare incentivi per attrarre compagnie aeree”.
A proposito di un territorio unito, il presidente Giannone ha fatto esplicito riferimento al processo di unificazione degli enti camerali del Sud-est che, tra il 23 ed il 30 luglio, verrà ratificato dalla Conferenza Stato-Regioni. Una condizione che influenzerà necessariamente anche i prossimi step relativi alla politica di sviluppo dei due aeroporti.