Pretendono i pocket money e sequestrano il titolare della struttura: 12 immigrati arrestati

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pocket money

Sequestro di persona e tentata rapina in concorso. E’ il reato del quale dovranno rispondere dodici extracomunitari, arrestati nel tardo pomeriggio di ieri dagli agenti del commissariato di Vittoria che sono intervenuti in uno dei centri convenzionati con la Prefettura.

La richiesta è pervenuta alla sala Operativa del Commissariato alle 18. A chiamare è stato uno dei responsabili della casa di accoglienza che dichiarava di essere sequestrato, insieme ad un suo collaboratore, all’interno degli uffici.

La struttura ospita 45 extracomunitari di diversa nazionalità, ma tutti richiedenti asilo politico e nei primi giorni di luglio il Servizio Centrale del Sistema per Richiedenti Asilo e Rifugiati, aveva disposto il trasferimento di 34 di loro presso diverse strutture SPRAR della provincia di Agrigento.

In quella occasione tutti i giovani designati al trasferimento si erano rifiutati di partire creando agitazione all’interno della struttura; era dovuta intervenire la Polizia che solo dopo ore di estenuante mediazione era riuscita a sedare gli animi.

In queste settimane, qualcuno degli ospiti si è convinto ed ha acconsentito al trasferimento. Molti altri sono rimasti ed hanno continuato ad usufruire dei servizi che comunque la struttura, per spirito umanitario, ha continuato ad erogare benché non ne avessero più diritto.

Come se non bastasse, alcuni di essi pretendevano anche il pagamento del cosiddetto poket money settimanale, ossia della somma di 17.50 euro, stabilita dalla convenzione della Prefettura per sopperire alle loro esigenze economiche. Ma tale importo, sempre corrisposto ad ogni sabato, l’ultimo, cioè sabato 11 luglio, non è stato corrisposto a quelli che erano destinati ai centri SPRAR di Agrigento, proprio perché, formalmente trasferiti altrove.

Nel pomeriggio di ieri è accaduto che mentre il responsabile, un uomo di 46 anni ed il suo collaboratore 35enne, entrambi vittoriesi, si trovavano all’interno degli uffici amministrativi del Centro, irrompevano dodici ragazzi che entrati chiudendo la porta e dicendo che non li avrebbero liberati se non avessero ricevuto i poket money.

Uno di loro, un 24enne della Guinea Bissau, leader del gruppo, si è impossessato delle chiavi dello scooter del responsabile che in quel momento erano poggiate sulla scrivania e si impossessava del telefono in dotazione alla struttura per impedire che venisse avvisata la Polizia, mentre un altro soggetto tentava di strappare dalle mani del collaboratore un mazzo di chiavi tra le quali vi era quella della cassaforte dove viene custodito il denaro destinato alle esigenze della struttura, della cui esistenza tutti gli ospiti sono a conoscenza, non riuscendovi solo per la strenua resistenza posta in essere dall’uomo.

Malgrado il tentativo dei due operatori di calmare gli animi, tutti i dodici soggetti continuavano ad  impedire loro di uscire dall’ufficio.

Infine riuscivano a richiedere l’intervento della Polizia e sino all’arrivo delle Volanti i due operatori rimanevano costretti all’interno.

Solo mediante l’intervento degli agenti era possibile liberare i due operatori segregati.

Poi tutti i giovani che avevano costretto i due operatori all’interno dell’ufficio venivano indicati agli Agenti di Polizia e da lì, condotti in Commissariato, dove si è proceduto alla identificazione di ben dodici soggetti responsabili del sequestro degli operatori. Sono tutti del centro Africa di età compresa tra 30 e 18 anni.

Il sostituto procuratore della repubblica, Monica Monego, immediatamente informata, ha seguito attentamente la vicenda ed infine ha disposto che tutti gli arrestati venissero posti agli arresti domiciliari.