Ragusa si divide ancora tra San Giovanni e San Giorgio

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Il patrono principale della città di Ragusa, e anche della diocesi, è San Giovanni Battista. Su questo non ci sono dubbi, e quindi l’affermazione del parroco della Cattedrale, don Gino Alessi, – duramente contestato dal Comitato dei festeggiamenti di San Giorgio – è corretta.

E San Giorgio? E’ patrono storico, nel senso di antica tradizione, con un culto ancora fortemente radicato in tutta la città. Il 29 agosto, memoria del martirio del Battista, è rosso nel calendario per i ragusani. E’ la Chiesa, nei libri liturgici, che hanno carattere normativo, a stabilire che il 29 agosto si celebra San Giovanni Battista, patrono principale della città e della diocesi di Ragusa. Lo si può leggere su un qualunque testo delle celebrazioni proprie della Chiesa siciliana, ovviamente approvato dalla Santa Sede. E San Giorgio? Non è neppure menzionato, probabilmente anche perché la memoria – dal 1969 – è diventata facoltativa. Il 23 aprile, data in cui il martirologio inserisce la memoria del santo cavaliere, nel testo delle liturgie delle diocesi siciliane c’è solo San Giuseppe Innografo con la scritta “memoria obbligatoria a Siracusa”.

Nessuna traccia, quindi, di San Giorgio. La vicenda di San Giovanni e San Giorgio infervora ancora gli animi. Se ciò rischia di sfiorare l’offesa, come nel comunicato diramato dai risentiti membri del Comitato di Ibla, sembra però anche confermare il fervore che anima i devoti di queste due antichissime figure religiose.

Per capire cos’è accaduto occorre fare un lungo passo indietro nella storia. Anno 1630, Papa Urbano, VIII con il “Decretum super electione sanctorum in patronos” stabilì che spettasse al Pontefice la concessione del titolo di patrono di una città. Ma solo uno principale, e pertanto occorreva sceglierne uno solo anche per evitare il moltiplicarsi di feste che interessavano quindi anche l’ambito civile. Il Sortino Trono riporta un documento di meno di una quindicina d’anni dopo in cui venti notabili indicavano al papa il nome di San Giorgio. Pare non ci sia copia ufficiale della risposta di accettazione della Santa Sede, ma non ci sono dubbi che San Giorgio fu venerato come il patrono di Ibla (Ragusa non esisteva ancora). Da un altro storico, Giovanni Selvaggio, abbiamo invece l’indicazione del decreto della Santa Sede del 1897 con cui si stabiliva, nonostante la contrarietà del clero del Duomo di Ibla, che il patrono principale di Ragusa fosse San Giovanni, con la festa solenne il 29 agosto. Da allora nessun altro documento ufficiale che “restituisca” il titolo di patrono principale a San Giorgio. Tra l’altro la competenza di stabilire i patroni, da una quarantina d’anni, è ormai di competenza del vescovo diocesano.

E quindi? I due santi sono i patroni della città, perché in tal modo li venerano da moltissimi anni i fedeli. E se San Giorgio non è il patrono principale, rimane comunque, come detto, il patrono storico che – di certo – anche oggi userebbe la sua spada solo per la buona causa del Vangelo.

(Fonte: Giornale di Sicilia)