Si è chiusa sulle note del sax di Francesco Cafiso e del piano di Mauro Schiavone la tre giorni di musica e arte che ha animato la città di Noto da venerdì 12 a domenica 14 giugno. Uno spettacolo che ha alternato momenti di canto lirico a proiezioni di opere con happening e performance artistiche, per concludere poi all’esplosivo concerto che il jazzista Francesco Cafiso ha regalato agli ospiti del teatro “Tina Di Lorenzo” nel pomeriggio di domenica.
Tanti gli ospiti sul palco, che hanno cucito il filo comune tra l’idea di arte come resistenza civile e la determinazione e l’impegno che contraddistingue il popolo siciliano che decide di “mettersi all’opera”. Le testimonianza di Giulia Zuppardo e Andrea Spatola (Ciatu) e Enrica Arena (Orange Fiber), giovani imprenditori che delle tipicità dell’isola hanno fatto dei punti di forza nell’innovazione sono state accolte dal pubblico come la testimonianza più efficace di una “Sicilia all’Opera” che sta cambiando.
A confermarlo gli altri premiati, Carlo Gilistro, specialista della nutraceutica e patron delle Feste Archimedee dedicate al talento e Mario Cicero, già sindaco di Castelbuono:
Questa è la Sicilia di cui dovrebbero parlare i nostri politici all’Ars e in Parlamento, quella che si ingegna, produce, rimane, aprendosi al mondo. Questa è la Sicilia che vogliamo rappresentare, nell’intento di lasciare alle future generazioni un territorio migliore di come lo abbiamo trovato.
L’idea di Sicilia come terra madre da reinterpretare continuamente è stata confermata anche dallo chef Accursio Craparo e dal pasticcere Corrado Assenza:
Non vogliamo esportare modelli di business, ma modi di essere e idee. Questi sì che sono replicabili all’infinito e possono rappresentare il vero seme del cambiamento.
Grande soddisfazione anche per il sindaco del Comune di Noto, Corrado Bonfanti, che ha rivendicato per la città insieme all’assessore alla Cultura Cettina Raudino il ruolo di traino culturale di un territorio:
Vogliamo muoverci sempre più in un’ottica di rete, perché solo questa premia. E per farlo decidiamo di investire in manifestazioni che fanno cultura non solo relativamente all’arte e alla musica, ma che sanno unire a queste la valorizzazione di quel tessuto imprenditoriale e di talenti che può fare la differenza.