Era la mattina del 15 giugno 2013, due anni fa, ed era di sabato. L’anno scolastico si era appena concluso e, di primo mattino, la prof.ssa Gianna Nobile, docente di religione all’istituto comprensivo Pappalardo di Vittoria, si recava in segreteria per firmare alcuni documenti. La gioia per la nascita del primo nipotino era ancora nell’aria e, sbrigate quelle ultime pratiche, avrebbe potuto goderselo nella tranquillità dell’estate.
Ma qualcuno aveva già deciso che per lei non sarebbe stato così. Il bidello Salvatore Lo Presti, prossimo alla pensione, un sfilza di gravissimi atteggiamenti intimidatori nei confronti di alunni e docenti della scuola presso cui prestava servizio e che quasi nessuno aveva seriamente preso in considerazione, attendeva il suo arrivo in preda a chissà quale delirio di onnipotenza, con una pistola addosso, mentre poco distante decine di studenti sostenevano gli esami di terza media.
Probabilmente, non sapremo mai con certezza se l’amatissima insegnante fosse proprio l’obiettivo della vittima o se si sia solo trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. Fatto è che su di lei si è scaricata la furia omicida dell’uomo, che l’ha colpita ripetutamente da dietro finché qualcuno non è riuscito a disarmarlo. Quindi la corsa disperata in ospedale, un intervento chirurgico urgente per cercare di strapparla alla morte, il decesso.
Non c’erano persone, in città, che non conoscessero la prof.ssa Gianna Nobile o la sua bella famiglia, e la notizia si è diffusa rapidamente, gettando tutti nello sconforto e nella disperazione mentre Lo Presti, fermato dalla Polizia qualche minuto dopo il delitto, cominciava a spiegare, con frasi disconnesse, gli assurdi motivi del suo folle gesto.
Oggi ricorre il secondo anniversario di quella morte senza senso, di quel tranquillo e caldo sabato mattina di inizio estate sfociato in tragedia. La giustizia ha fatto il suo corso, il bidello è stato condannato a 16 anni e 8 mesi (sentenza confermata proprio pochi giorni fa dalla terza Corte d’Appello di Catania) e i giorni del lutto sono diventati settimane, poi mesi. La vita ha ricominciato a scorrere, in qualche modo, e l’amore è diventato commemorazioni e tributi in onore di Gianna.
Una Santa Messa è stata celebrata questa sera, nella chiesa della Resurrezione a Vittoria. La famiglia ha ringraziato chiunque si stia unendo, in queste ore, in preghiera, attraverso la pagina Facebook della docente, nella quale continua a riversarsi l’affetto di alunni, amici e familiari.