Ha catturato il pubblico di piazza Henriquez con i suoi virtuosismi al pianoforte e al basso Alfredo Rodriguez, grande interprete della musica cubana. Il suo concerto è un viaggio alla riscoperta delle proprie radici nelle quali l’eclettico e funambolico musicista declina il proprio personale contributo alla musica caraibica.
La sua tecnica sopraffina e il suo entusiasmo conquistano il pubblico che invoca bis su bis e Alfredo Rodriguez non si fa pregare e torna sul palco del “Vittoria Jazz Festival” ben due volte, per regalare composizioni davvero uniche e affascinanti e ringraziare il pubblico di tanto calore e affetto: «Muchas gracias», ripete entusiasta, forse sorpreso di quest’accoglienza. Già durante il concerto Rodriguez regala emozioni con alcuni brani rivisitati della musica popolare cubana interpretati in chiave jazz come “Guantanamera”, “Veinte Años” e “Quizás, Quizás, Quizás”, che creano un’atmosfera di festa e partecipazione collettiva.
Nel suo repertorio Alfredo Rodríguez esplora diversi stili e ritmi della musica popolare cubana, in una sua personale rivisitazione: guajira, son, bolero, conga, danzón, toques batà. È la conferma delle doti artistiche di un musicista che ha una educazione musicale strettamente classica, ma che ha appreso i segreti della musica cubana suonando nella ‘band’ del padre fin da quando aveva 14 anni.
Poi si è avvicinato al jazz, folgorato da “The Köln Concert” di Keith Jarrett, e nel 2006 è stato scelto per suonare al Festival Jazz di Montreux. Lì, ha incontrato Quincy Jones, il quale è subito rimasto colpito dal suo talento e lo ha invitato ad unirsi a lui. Da quel momento è partita l’avventura che lo porta in giro per il mondo ad affermare la sua musica intrisa di una forza rara e stupefacente che riflette chiaramente la sua personalità.