Iniziano ad emergere i primi drammatici dettagli sulla violenta rapina che, nella notte tra sabato e domenica, è stata messa a segno in una villa alla periferia di Vittoria e che sarebbe potuta costare la vita ad un imprenditore di 47 anni. I fatti si sono verificati poco dopo le 2.30, quando la famiglia, composta da padre, madre di 40 anni e figliolette di 16 anni e 3 mesi, è rientrata dopo aver trascorso il sabato sera fuori.
A quel punto il malvivente avrebbe minacciato la famiglia con una pistola, si sarebbe fatto aprire e avrebbe fatto si che venisse disattivato il sistema di allarme, quindi avrebbe rinchiuso nel canile i 4 per agire indisturbato. Le cose, però, non sono andate come aveva preventivato, perché il capo famiglia, nel tentativo di tutelare i propri cari, sarebbe riuscito a liberarsi e avrebbe chiuso in casa il ladro che, vistosi braccato, avrebbe perso la testa e, nel tentativo di dileguarsi, non ha esitato ad esplodere ben 7 colpi di pistola.
Di questi, 3 hanno colpito il povero proprietario dell’abitazione, per fortuna in parti non vitali.
Il ladro, che ha agito con il volto travisato e che ha parlato, con un marcato accento del posto, a quel punto ha fatto perdere le proprie tracce, dopo aver rubato i pochi soldi, qualche gioiello e una pistola che si trovavano all’interno di un comodino.
Quando la polizia è giunta sul posto si è trovata di fronte una scena sconcertante. La moglie e le due figlie erano ancora chiuse nel canile e chiedevano disperatamente aiuto per l’uomo agonizzante a terra, portato via poco dopo da un’ambulanza del 118. Adesso è ricoverato in ospedale, con una prognosi di 45 giorni.
Nelle ore successive al colpo, diverse persone sono state fermate e interrogate dalla Polizia del Commissariato di Vittoria e dalla Squadra Mobile di Ragusa per cercare di chiudere il cerchio. L’attività investigativa continua senza sosta.
La città, nel frattempo, è ancora sotto shock. Il fatto è di una gravità inaudita. Oggi, in merito, sono intervenuti, tra gli altri, i vertici dell’Ascom. Queste le dichiarazioni:
“La violenta recrudescenza criminale di questi giorni ci preoccupa oltre ogni misura. La feroce violenza che ha colpito il nostro vicepresidente sezionale, Luigi Marchese, sequestrato, minacciato insieme con la sua famiglia, con l’aggravante del tentato omicidio, non fa che aumentare la rabbia in una città ancora ostaggio di criminali senza coscienza”. E’ quanto denuncia il presidente della sezione Ascom di Vittoria, Antonio Prelati, dopo i fatti accaduti nella notte tra sabato e domenica scorsi. Fatti rispetto ai quali esprimono solidarietà, a nome dell’intero sistema Confcommercio, anche il presidente provinciale Sergio Magro e il presidente Commerfidi Salvatore Guastella. “Non possiamo – dice Magro – rimanere impassibili dinanzi ad episodi del genere. Occorre trovare delle soluzioni. La situazione rischia di diventare sempre più pesante con il passare dei giorni. Confidiamo nella piena operatività delle forze dell’ordine con l’auspicio che si possa arrivare a un risultato concreto individuando i responsabili di queste efferatezze”. “Dobbiamo fare quadrato, tutti assieme – aggiunge il presidente Commerfidi Guastella – perché non possiamo rischiare che la situazione ci sfugga di mano. E’ fondamentale, e come sistema Confcommercio la disponibilità è massima, trovare delle forme di collaborazione che funzionino da deterrente. Non possiamo più andare avanti in questo modo”.
Lucida l’analisi del presidente sezionale Prelati rispetto a quanto si sta verificando in città: “Oggi, sempre di più, chiediamo misure forti in quanto non si può rimanere insensibili di fronte a episodi così eclatanti nei confronti di imprenditori e famiglie. Chiediamo al prefetto di Ragusa di intervenire al più presto e con assoluta determinazione e, se occorre, chiedere il potenziamento dei reparti investigativi, come accaduto negli anni più bui. Il nostro territorio è di nuovo ostaggio di organizzazioni malavitose: furti con il buco e rapine ai danni di titolari di esercizi quali supermercati, gioiellerie, distributori carburante, ecc.. Questo ci allarma e ci fa perdere fiducia nei confronti dello Stato. Occorre ripensare ad una nuova strategia della sicurezza, Vittoria non può rimanere zona franca della criminalità, dello spaccio, dei tentati omicidi (avvenuto qualche giorno fa in Piazza Daniele Manin – Piazza Senia) e degli omicidi in pieno centro cittadino (in via Roma, in prossimità di Via Cavour). La città è stanca, preoccupata, le imprese intimidite dalla violenza, che tutti siamo costretti a vivere. Vittoria è anche passerella antimafia, annunci e dichiarazioni, a cui non fanno mai seguito impegni precisi dello Stato. Tutto ciò, da questo momento, sarà oggetto di attenta valutazione da parte della sezione Ascom di Vittoria, impegnata sempre al fianco delle forze dell’ordine che operano, nonostante le difficili contingenze, sempre al massimo del loro impegno e con una dedizione che supera ogni aspettativa. Chiediamo più strumenti, più misure investigative e, qualora fossero insufficienti, potenziamento dei reparti che dovranno agire con la medesima forza e determinazione e con tutti i mezzi necessari per annientare la crudeltà di chi delinque, per riportare serenità in una città ancora una volta violentata nei diritti, nella dignità sociale comune e di ogni singola persona”.
E queste sono, invece, le parole del sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia:
“Vittoria rifiuta la violenza. La parte sana della città, cioè la sua stragrande maggioranza – ha continuato Nicosia – non può non ripudiarla, sotto ogni forma. Personalmente, sono preoccupato per quest’ennesimo episodio delittuoso ed esprimo piena solidarietà al nostro concittadino vittima di una rapina dalle gravi conseguenze. È doveroso, a questo punto, ricordare che da tempo chiediamo più controlli in città. Alla Commissione nazionale antimafia, la cui presenza è stata da noi sollecitata, abbiamo chiesto più volte sia qui, al Comune, che in Prefettura, il potenziamento dei presidi di sicurezza e l’ampliamento degli organici delle forze dell’ordine perché Vittoria, insieme a molte positive peculiarità, ha da decenni la sciagura di dover lottare contro la criminalità. Dispiace che, nonostante maggioranza e opposizione siano unite nel chiedere tale ampliamento e la stessa Commissione nazionale antimafia ha convenuto che il controllo del territorio vada potenziato, lo Stato non sia finora intervenuto in tal senso. Chiedo al Ministro Alfano che lo Stato faccia la sua parte e sostenga le forze dell’ordine, impegnatissime sul territorio. È ormai evidente che, tra criminalità da rapine e mafia, la situazione a Vittoria non può essere più sottovalutata”.