La Cavalleria Rusticana e I Vespri Siciliani: a Noto la storia dell’Isola diventa lirica

48
sicilia all'opera conferenza stampa

L’arte del resistere civile attraverso la rivendicazione del bello e del buono: dal 12 al 14 giugno la città di Noto diventa un laboratorio di “Sicilia all’Opera” che attraverso la regia, il canto, il cinema, la danza e la drammaturgia racconteranno, ripensandola, la storia dell’isola.

Tutto nasce dall’iniziativa dell’associazione Melete, in collaborazione con il Comune di Noto, e dall’esperienza del Gran Galà dell’Opera lirica dello scorso anno: l’evoluzione, com’è stato spiegato stamattina in conferenza stampa, è trasformare davvero la lirica in arte totale, coinvolgendo al massimo la città.

“Dall’opera lirica al teatro, dal jazz alla letteratura, gli strumenti a disposizione dei Siciliani operosi sono anzitutto strumenti di ricerca della bellezza”, ha spiegato Francesca Nesler, regista e direttore artistico della manifestazione che si occupa di opera lirica: “Sono arrivata a Noto qualche anno fa, durante un viaggio, e me ne sono innamorata all’istante. Questa terra ha poi saputo conquistarmi sempre più con la sua bellezza intrisa di storia, arte e valori. Vogliamo raccontare tutto questo oggi con l’esperienza di Sicilia all’Opera”.

Due le proiezioni di opere liriche previste nel programma: la monumentale “Cavalleria Rusticana”, messa in scena due anni fa proprio a Noto, sugli scalini della Cattedrale, con il soprano Silvana Froli venerdì alle 21; e i “Vespri siciliani”, che nella reinterpretazione in chiave attuale raccontano il cammino del popolo dell’isola verso una consapevole ricerca dei valori legati alla cittadinanza attiva e alla legalità.

Sabato, dalle 18,30, il corso Vittorio Emanuele di Noto diverrà sede di un happening artistico a cui stanno lavorando, sotto la supervisione di un team di registi e attori, tantissimi artisti siciliani. E a fare da sfondo a questo fermento artistico la masterclass di lirica, tenuta dal maestro Massimo Morelli, che da venerdì a domenica accoglierà alcuni studenti, provenienti da tutta Italia, per tre giorni di studi.

“Sicilia all’opera” ha chiamato tra i suoi protagonisti artisti che abbiano voluto l’arte come testimonianza di valori. A cominciare dal jazzista internazionale Francesco Cafiso, che nel pomeriggio di domenica 14 giugno si racconterà sul palcoscenico in un’inedita conversazione-intervista, affiancata dai suoi virtuosismi musicali: “Pur essendo ambasciatore del genio per i palcoscenici di tutto il mondo – spiega Enzo Maria Storaci, presidente dell’associazione Melete che cura l’organizzazione – Francesco Cafiso ha deciso di rimanere a vivere in Sicilia, terra da cui trae continuamente ispirazione, come si nota dalla sua ultima incredibile opera ‘Tre’. Per questo lo abbiamo voluto come testimonianza di un’arte che si fa opera e azione proprio qui, in questa terra che spesso soffre di un inattivismo dannoso”.

“L’idea originale – spiega Cettina Raudino, assessore alla Cultura e vicesindaco di Noto- è stata quella di valorizzare l’opera lirica come patrimonio immateriale dell’umanità, anche attraverso un coinvolgimento delle giovani generazioni. Da qui, grazie alla preziosa presenza sul territorio di operatori culturali che da tempo lavorano a un’idea di cultura e bellezza incisiva anche sul territorio, siamo riusciti a coinvolgere moltissimi artisti della città e dintorni, che hanno arricchito la proposta con momenti di riflessione e performances inediti. Così ‘Sicilia all’opera’ è diventato un meraviglioso contenitore di spunti per chi fa arte e per chi dell’arte fa strumento di scelta”.

E approfittando del naturale “gioco di parole” offerto dal titolo della manifestazione, domenica pomeriggio l’organizzazione ha deciso di premiare 7 “siciliani all’opera” in diversi campi: per la categoria “imprenditoria” ritireranno il riconoscimento le catanesi di “Orange Fiber”, start up innovativa che dagli scarti della lavorazione delle arance crea dei tessuti “vitaminici”; all’interno della sezione “imprenditoria” anche Andrea Spatola e Giulia Zuppardo, che con “Ciatu” hanno creato una linea di prodotti di bellezza e per il corpo connotati dall’utilizzo di materie prime siciliane. Sarà poi sul palco anche Mario Cicero, ex sindaco di Castelbuono, che si è distinto nella capacità di interpretare la fruizione dei beni culturali con efficacia e coinvolgimento delle comunità territoriali e turistiche; per la sezione “cucina” saranno premiati Corrado Assenza, ambasciatore dei sapori di Sicilia in tutto il mondo, e Accursio Craparo, giovane chef modicano di talento che nei suoi piatti valorizza la tradizione attraverso l’innovazione. Per la categoria “cultura e culture” i premi andranno a Gaetano Basile, giornalista e scrittore palermitano che interpreta da anni la “sicilianità” con le sue opere e a Carlo Gilisto, pediatra siracusano che, unendo il concetto di nutraceutica e talento è il patron delle “Feste archimedee” che valorizzano il genio e il talento in tutte le sue sfaccettature.