Pierenzo Muraglie e Paolo Monaca sono i due sfidanti al ballottaggio a Ispica: l’appuntamento alle urne per le amministrative è rinnovato al 14 e al 15 giugno, così la città deve affrontare altre due settimane di campagna elettorale e attendere ancora per conoscere il nome del suo nuovo sindaco.
Questo è il risultato restituito dalle urne di domenica e lunedì a Ispica, dove sono andati a votare 9941 aventi diritto al voto, su un totale di 13905: il risultato finale dell’affluenza, pari a 71,49%, pur sembrando notevole rispetto ai numeri della media regionale e nazionale di questo turno elettorale, resta in realtà del 7% inferiore a quello del 2010, l’anno della riconferma di Piero Rustico, quando erano andati a votare il 78,94% degli ispicesi (nel 2005 la percentuale era stata addirittura del 79,2%).
Muraglie, candidato a sindaco del Partito Democratico, sostenuto anche dalle liste Libertà e Buon governo e Ispica Punto e a Capo, ha conquistato 2552 voti pari al 29,72% dei consensi: è stato il primo in tutte le 14 sezioni e il suo partito di riferimento è risultato la lista più votata.
Muraglie ha conquistato una distanza di nove punti percentuali rispetto a Paolo Monaca, sostenuto da cinque liste civiche – due delle quali, Giovani in Comune e 97014 Tocca a Te non hanno superato la soglia di sbarramento del 5%, mentre bene sono andate le liste Ispica in Movimento, Cambiamo davvero Ispica e Sviluppo e Solidarietà – che si è fermato a 1777 voti, pari al 20,7%.
Il terzo posto, conteso per tutta la durata dello scrutinio tra Gianluca Genovese e Maurizio Franzò, è andato alla fine al candidato del Movimento 5 Stelle, che ha conquistato 1257 voti, pari al 14,64%. A seguire, appunto, Franzò, con 1171 voti pari all’8,77%, Vincenzo Cannizzaro con 1110 voti pari al 12,93%, Ferlisi con 719 voti pari al 7,85%.
Oltre a due delle cinque che sostengono Monaca, altre tre liste non superano probabilmente lo sbarramento: quella del Comitato Santa Maria del Focallo, che ha sostenuto Ferlisi, la Forza del Cambiamento e Partito socialista italiano che hanno sostenuto Cannizzaro.
Si tratta di numeri che certamente dovranno essere ben analizzati dal punto di vista politico, soprattutto alla luce del fatto che c’è stata una certa incidenza di voto disgiunto, mentre molti non hanno affatto sbarrato il nome di un sindaco, limitandosi ad esprimere la propria preferenza per il consiglio comunale.
Dalle 15, orario di chiusura dei seggi, le operazioni di spoglio per contare le “croci” apposte sui nomi dei sei candidati a sindaco e sui simboli delle 16 liste, oltre che le preferenze per i 314 candidati al Consiglio comunale, sono apparse da subito particolarmente lente e non solo per le mille complicazioni legate ai voti disgiunti (di chi, cioè, ha dato il voto a liste e sindaci non collegati fra loro) e alla doppia preferenza di genere. Ognuno dei presidenti delle 14 sezioni da scrutinare, infatti, ha adottato criteri diversi, per lo più procedendo alla “conta” contestuale dei voti di sindaci, liste e consiglieri, e determinando così il prolungarsi di tutte le operazioni.
[ Fonte: La Sicilia ]