Iniziano ad arrivare, ma con qualche difficoltà, i dati relativi allo spoglio ad Ispica. Non ci sono, al momento, dati definitivi e completi per nessuna delle 14 sezioni ma il trend sembrerebbe abbastanza chiaro, con Pierenzo Muraglie in testa, con un vantaggio abbastanza consolidato che si aggira sul 30% circa, e a seguire Paolo Monaca e Gianluca Genovese che si attestano sul 18-19%. L’unica notizia sicura, per adesso, sembra quindi essere quella del ballottaggio.
La tornata elettorale si è chiusa, alle 15, con un’affluenza definitiva del 71,49%. Questo è il dato ufficiale fornito dalla segreteria generale del Comune alla chiusura dei seggi. I dati dell’affluenza sono stati stati del 15,3% alle ore 12, del 41% alle 19 e del 54,85% alle 22. Quando è stato riconfermato Piero Rustico alla carica di sindaco, l’affluenza alla chiusura delle operazioni è stata del 78,94%, mentre nel 2005 era stata addirittura del 79,2%.
Si è votato comunque in un clima estremamente sereno, il flusso ai seggi è stato regolare, non si è verificato alcun “incidente di percorso”, nonostante gli esponenti delle varie liste e gli stessi candidati a sindaco non abbiano rinunciato a fare il loro consueto “giro” fuori dalle sezioni elettorali.
Del resto, non si tratta di una sfida da poco e la presenza di ben sei candidati a sindaco in campo, tutti forti di un loro bacino di consenso in città, rende queste elezioni ancor più interessanti.
Con l’ipotesi ballottaggio alle porte, anche gli eventuali apparentamenti saranno tutti da studiare: non essendoci in campo molte forze politiche riferibili al quadro nazionale dei partiti, a parte il Partito Democratico (con il proprio candidato Pierenzo Muraglie), il Movimento Cinque stelle (con il proprio candidato Gianluca Genovese) e l’Area popolare che riunisce Udc e Nuovo Centro Destra (che ha deciso di dare il proprio sostegno a Paolo Ferlisi), gli eventuali accordi saranno certamente orientati da scelte del tutto autonome, locali e allo stato attuale difficilmente prevedibili. E andrebbero peraltro a condizionare anche la composizione definitiva del Consiglio comunale, in virtù dell’assegnazione del premio di maggioranza.
Queste prospettive cambieranno in una direzione o in un’altra il futuro di una città che non gode proprio di ottima salute, a cominciare dalla necessità di gestire il dissesto finanziario e di portarvi fuori il Comune: questa situazione comunque impedirà al prossimo sindaco, chiunque sarà, di dare piena attuazione al proprio programma senza passare prima dalla risoluzione dell’emergenza finanziaria, che implica scelte obbligate nella gestione dei bilanci, dell’applicazione della tassazione e della pianta organica comunale.