E’ arrivata in serata la decisione dei giudici della Corte di Cassazione. Veronica Panarello, la donna accusata dell’omicidio del figlio Loris di otto anni, resta in carcere. La decisione, come detto, è stata presa in serata dalla prima sezione penale della Suprema corte presieduta da Arturo Cortese. “Prendiamo atto della decisione – ha commentato a caldo l’avvocato Francesco Villardita – e aspettiamo le motivazioni. Battaglieremo al processo, che è la fase in cui si ristabiliscono gli equilibri tra accusa e difesa”.
Questa mattina, alle 10, era iniziata l’udienza davanti ai giudici della Suprema Corte. Il procuratore generale della Cassazione, Antonio Gialanella, nell’udienza a porte chiuse, aveva chiesto che la donna restasse in carcere. Secondo il Pg, infatti, le motivazioni del Riesame sarebbero valide.
Di diverso avviso, ovviamente, la difesa della donna, rappresentata dall’avvocato Francesco Villardita. “A nostro modo di vedere ci sono contraddizioni ed illogicità, quindi confidiamo in un nuovo esame del tribunale della libertà”. Per l’avvocato, il fatto che alcune telecamere abbiano inquadrato l’auto di Veronica dirigersi verso il canalone dove è stato poi ritrovato il corpo senza vita del bambino “non può essere considerato un grave indizio di colpevolezza”.