“Arresto irreversibile delle funzioni vitali consecutivo a grave sofferenza acuta fetale“. È morta per questo la piccola Nicole, la neonata deceduta il 12 febbraio scorso poche ore dopo la nascita avvenuta nella clinica Gibiino di Catania mentre era in ambulanza diretta a Ragusa per la mancanza di posti letto nell’Unità di terapia intensiva neonatale negli ospedali del capoluogo etneo e a Siracusa.
Questo è quanto scrivono i periti medico legali nominati dalla Procura nella loro relazione dopo l’autopsia. Nelle conclusioni delle 92 pagine della perizia disposta dalla Procura di Catania, ed eseguita dal medico legale Giuseppe Ragazzi e dal pool di medici incaricati, si rileva che la condotta professionale della ginecologa “non può essere condivisa” perché non si sarebbe accorta della sofferenza di Nicole.
“La stessa cosa – scrivono i periti – deve intendersi per quanto attiene alla condotta del neonatologo e dell’anestesista“. L’inchiesta era stata aperta dal procuratore Giovanni Salvi dopo la denuncia dei familiari della piccola Nicole che hanno segnalato anomalie nella gestione del parto e del successivo trasferimento della piccola in ambulanza a Ragusa.