“Lavorare nella illegalità conviene”. Le aziende dei pullman di Modica e della provincia di Ragusa in generale si ribellano alle regole e alle procedure di affidamento del servizio di trasporto che riguarda in particolar modo il Comune di Modica.
Sono ben cinque le aziende che, esponendosi anche a nome delle altre, sostengono una battaglia sulle regole attuali della Regione siciliana e sulle regole applicate dal Comune: l’azienda di Luigi Abbate, che nei mesi passati ha già gestito il servizio di trasporto alunni a Modica, la Siciltour di Pozzallo, la Elios di Scicli, la Turistica id Ragusa, la Mercorillo di Acate.
Nei territori del ragusano e del siracusano – denunciano – assistiamo oggi a un proliferare di aziende nuove di noleggio pullman autorizzate all’esercizio da altre Regioni non siciliane, alle quali si contrappone una tendenza assolutamente negativa riguardante la nascita di nuove aziende con autorizzazioni rilasciate dalla Regione Sicilia. Constatiamo anche come le prime riescano a incrementare celermente il proprio parco macchine, mentre le seconde a fatica riescono a stare sul mercato e rischiano ogni giorno la chiusura dell’attività. In questo caso la differenza è dovuta principalmente alla diversità dei regolamenti applicati che sono stati emanati da Regioni diverse a totale vantaggio degli operatori con autorizzazioni extra-siciliane soggetti a controlli meno rigidi. Tali aziende furbette continuano ad operare tranquillamente in Sicilia tra l’indifferenza delle Istituzioni e la mancanza di controlli seri da parte delle forze dell’ordine, se è vero che recentemente una di queste aziende ha partecipato e vinto la gara di appalto triennale di importo pari a 1.230.000 euro indetta dal Comune di Modica (e la stessa azienda ha vinto un’altra gara di durata triennale indetta dal Comune di Rosolini). Ai colleghi ‘furbetti’ diciamo che la legalità non è una bella parola da mettere in mostra o un concetto astratto da incardinare in frasi ad effetto costruite allo scopo di difendere i propri interessi, non è un vestito che puoi mettere o togliere quando vuoi. Le istituzioni ci dicano chiaramente se tale prassi, che noi riteniamo irregolare, è una strada percorribile e non sanzionabile, perché se così fosse conviene vivere nella illegalità.
[ Fonte: La Sicilia ]