Venerdì mattina i Carabinieri hanno fatto irruzione in un garage di Vittoria, scoprendo che si trattava di un vero e proprio laboratorio per la preparazione di dosi di sostanza stupefacente del tipo cocaina da immettere sul mercato.
Il locale era già posto sotto controllo da alcuni giorni da militari dell’Arma che notando, in qualunque ora della giornata, uno strano andirivieni dallo stesso, avevano deciso di approfondire la vicenda, organizzando degli specifici servizi di osservazione.
I sospetti erano tra l’altro accentuati dalla circostanza che il soggetto che i Carabinieri avevano notato più volte entrare e uscire dal garage, dagli accertamenti svolti, ufficialmente non era né il proprietario del garage e né risultavano contratti di affitto registrarti a suo nome.
Nella mattinata del 22 maggio quindi, i militari, hanno fatto irruzione nel locale che, a prima vista, sembrava essere un comune deposito di materiali per l’edilizia, circostanza questa che, apparentemente, poteva non destare alcun sospetto, considerato anche che il soggetto fermato, un incensurato di Vittoria di 60 anni, ufficialmente svolge la professione di muratore.
I Carabinieri hanno però approfondito gli accertamenti e, in un secchio occultato sotto un motozappa, veniva rinvenuta sostanza stupefacente del tipo cocaina e tutto l’occorrente per preparare le dosi da immettere sul mercato, ossia buste di cellophane ritagliate in piccoli pezzi di forma rotonda, per confezionare le singole dosi, dei coltelli per suddividere la sostanza e setacci di varie dimensioni per polverizzare la sostanza stupefacente.
Infatti se 11 dosi erano già state preparate in confezioni termosaldate, che consentono di non disperdere la sostanza e, quindi, erano già pronte per essere smerciate, vi era un quantitativo di 60 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina che era ancora sotto forma di pietra e che quindi richiedeva un certo processo di lavorazione per essere ridotto in polvere e poi suddiviso in singole dosi.
Dallo stupefacente ritrovato sarebbe stato possibile ricavare oltre 250 dosi che, se rivendute, avrebbero potuto fruttare circa 12 mila euro, considerato che il prezzo sul mercato della singola dose di cocaina si aggira su 50 euro.
Le indagini adesso proseguiranno per individuare la provenienza dello stupefacente, individuare gli altri soggetti coinvolti nell’illecita attività accertata e verificare quanta altra sostanza era già immessa sul mercato.
L’uomo è stato quindi arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e, dopo le formalità di rito, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Ragusa, dott. Francesco Puleio, è stato associato presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari.
Nell’ambito della stessa operazione di polizia giudiziaria sono state pure eseguite una serie di perquisizioni nei confronti di soggetti noti per essere dediti al consumo di sostanze stupefacenti, al fine d’individuare i canali attraverso i quali viene smerciato lo stupefacente. Nel corso di uno di tali controlli, veniva identificato un commerciante di 40 anni di Vittoria che, fermato e sottoposto a perquisizione mentre si trovava alla guida della sua autovettura nel centro abitato di Vittoria, veniva trovato in possesso di gr.5 di sostanza stupefacente sempre del tipo cocaina, che occultava nella tasca dei pantaloni e che venivano sottoposti a sequestro. Le successive analisi di laboratorio dovranno ora cercare di accertare se tale cocaina presenti le stesse caratteristiche di quella rinvenuta nel garage – laboratorio, in tal modo dimostrando che quella scoperta dai Carabinieri rappresenta una vera e propria centrale per la preparazione dello stupefacente da immettere sul mercato vittoriese.
Nel frattempo il commerciante è stato denunciato in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, poiché il quantitativo di stupefacente trovato in suo possesso, considerato che si trattava di cocaina, le cui singole dosi sono inferiori anche a gr.0,5 lasciava ipotizzare che lo stesso fosse destinato non al consumo personale, ma allo spaccio al dettaglio ai tossicodipendenti.
Tale operazione inoltre dimostra, ancora una volta, quanto sia florido il mercato dello spaccio di sostanze stupefacenti che rappresenta una delle più importanti fonti di guadagno per la criminalità, soprattutto per quanto riguarda le droghe cosiddette pesanti, quali eroina e cocaina che, avendo un valore di mercato di gran lunga più elevato delle altre, consentono margini ampi margini di guadagni, anche per quantitativi inferiori.