I sindacati gridano al rischio di perdere 100 posti di lavoro, l’Amministrazione rassicura che non c’è alcuna intenzione di assumere provvedimenti in tal senso. Il terreno di scontro tra la Cgil e il sindaco, Ignazio Abbate, tornano a essere le società partecipate e in particolare la Servizi per Modica.
Salvatore Terranova della Camera del Lavoro ha scritto una lettera ufficiale all’Amministrazione, a seguito della delibera che la Giunta ha approvato lo scorso 30 marzo, contenente il piano di razionalizzazione delle società partecipate: “Una delibera che non sta – precisa Terranova – nel percorso tracciato nella riunione di circa due mesi fa.
Le misure e i criteri adottati nella delibera vanno nella direzione opposta e contraria rispetto a quanto finora asserito dall’Amministrazione comunale, che ha assunto e ribadito, sia in campagna elettorale che non più tardi di due mesi addietro, l’impegno di voler valorizzare la società e i suoi dipendenti, e di dare seguito all’accordo sottoscritto nel 2014, nel quale è prevista l’adozione di misure che prevedono la riduzione dell’organico della SPM attraverso il ricorso ad accompagnamento alla pensione dei lavoratori con anzianità utile al raggiungimento dei requisiti di pensionamento, ottenendo in questo modo una graduale e costante riduzione del bacino dei lavoratori della Società e la conseguente riduzione dei costi. Visto il nuovo, incondivisibile e non concertato indirizzo scaturente dal precitata delibera, invitiamo al sindaco a rivedere le scelte politiche che intende attuare”.
Ma a questo tipo di critica, il sindaco immediatamente replica: “Con i sindacati ci siamo incontrati fino all’altro ieri, c’è un percorso iniziato e un accordo continuo, non capisco da dove venga fuori una simile polemica da parte della Cgil. La verità è che, se fosse per il sindacato, la Spm sarebbe già chiusa. Nel luglio del 2013, quando ci siamo insediati, avremmo dovuto licenziare subito 37 persone e questo stava accadendo nel silenzio assoluto dei sindacati. Noi abbiamo subito messo a disposizione più risorse ed è quello che abbiamo continuato a fare, stiamo cercando ogni soluzione possibile per mantenere i livelli occupazionali. Il tutto tenendo conto della normativa nazionale che a proposito delle partecipate dà indicazioni chiare”.
[Fonte: La Sicilia]