L’Uomo di Pietra di Scivoletto vince il Rome indipendent film festival

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L’Uomo Pietra di Luca Scivoletto vince il Premio Migliore Cortometraggio Italiano alla 14ma edizione del Rome Independent Film Festival – RIFF Awards, tra i principali eventi in Italia dedicati al cinema indipendente internazionale. La giuria della sezione cortometraggi, composta dalla attrice giapponese Jun Ichikawa, dalla star indiana Vishakha Singh e dal direttore di MoliseCinema Federico Pommier, ha premiato il film di Scivoletto tra le 20 opere in concorso con questa motivazione: per la capacità di utilizzare un doppio registro tra fiction e documentario con ironia e ambivalenza e per essere riuscito a raccontare lo spirito di un territorio entrando in rapporto con i suoi “inconsapevoli” abitanti. 

Attraverso la formula del mockumentary, L’Uomo Pietra racconta gli ultimi giorni trascorsi a Modica Alta da un fantomatico ed eccentrico regista veneziano, Edoardo Rubettini, catapultato nella realtà modicana  per girare un astruso documentario sulla città. Accolto inizialmente con tutti gli onori, il giovane cineasta ben presto comincia a dare segni di squilibrio e a inimicarsi gli abitanti del quartiere, fino a scomparire misteriosamente dopo aver deciso di riaprire l’unico cinema della città. A raccontare le vicende, l’ex cameraman di Rubettini, il rozzo Saro Caprotta, diventato poi un raffinato filmaker di fama internazionale.

Il cortometraggio è nato dal workshop “Sicilian Flavour” su iniziativa del Borgo degli Artisti, un progetto di rigenerazione per il quartiere di Modica Alta basato sulla ricerca di nuovi significati degli spazi urbani. Negli ultimi due anni il Borgo degli Artisti ha trasformato una piccola scuola inutilizzata in un laboratorio permanente dedicato alla creatività, alla ricerca e all’arte, oltre che in un centro di confronto e dialogo a disposizione degli abitanti del quartiere.

Secondo il responsabile scientifico Angelo Cannizzaro “L’Uomo Pietra era stato ideato non solo con l’obiettivo di mostrare l’architettura di Modica Alta, ma soprattutto per l’esigenza, fortemente sentita, di svelare con ironia e intelligenza l’immaginario sopito di questa parte di città. L’ottimo lavoro di Luca Scivoletto è in grado infatti di offrire uno sguardo che va oltre la superficialità dell’apparenza e mostra al pubblico, senza essere mai un vero documentario, significativi frammenti di verità.

Un’idea che per il regista e curatore del workshop Luca Scivoletto si è tradotta nella “volontà di realizzare un prodotto ibrido, che somigliasse il meno possibile a un documentario su Modica Alta, quanto piuttosto a un intervento nel quartiere. Un’operazione che coinvolgesse gli abitanti e creasse delle occasioni di incontro/scontro con loro, un po’ come in un laboratorio chimico. La formula del “workshop in forma di set” ci ha permesso di scrivere e girare il film in progress, partendo da un semplice canovaccio e puntando sull’interazione tra attori professionisti e persone del luogo”.

Presentato in anteprima lo scorso marzo a Cortinametraggio, L’Uomo Pietra è stato salutato con entusiasmo anche in occasione della sua prima romana. “La soddisfazione più grande – racconta Scivoletto – è stata constatare come, nonostante il suo tono dissacrante, questo piccolo film scateni una grande voglia di visitare Modica Alta in tutti coloro che lo guardano. Era proprio questa la scommessa che ci eravamo dati con gli amici del Borgo degli Artisti: rendere attraente il quartiere senza ricorrere ad affreschi celebrativi, ma puntando invece sul potere del racconto e sul gioco ironico dei linguaggi”.

Il film è stato scritto dal regista insieme a Eleonora Cimpanelli e Marta Pallagrosi, la fotografia è di Fabio Paolucci, il montaggio di Alice Roffinengo, il suono di Alberto Migliore, le musiche di Michele Moi. Alla lavorazione hanno inoltre partecipato il coordinatore del workshop Lillo Contino, Adriana Carta (reparto produzione), Dario Guastella e Giulio Poidomani (reparto regia). Gli interpreti sono Ugo Piva, Lorenzo Sammito, Alessandro Romano, Laure Franchet D’Espèrey, Michele Armenia, Johnny Di Mauro, oltre ai numerosi abitanti di Modica Alta coinvolti durante le riprese.

 

(Credit fotografico di Lorenzo Sammito)