È stato arrestato in flagranza di reato dalla Polizia un uomo di 52 anni nato e residente in provincia di Milano ma da tempo domiciliato a Vittoria. La vittima è una donna di 35 anni vittoriese.
La persecuzione durava da parecchi anni. Ecco i dettagli nel comunicato del Commissariato di Vittoria:
La donna, seguìta dagli Uffici di Polizia del Commissariato di Vittoria e della Squadra Mobile di Ragusa dichiarava in querela di aver conosciuto circa quattro/cinque anni prima un uomo che aveva tentato di insidiarla nei pressi della palestra che frequentava con regolarità; in quell’occasione le si era avvicinato e si era intrattenuto a parlare con lei che, ignara di ciò che sarebbe accaduto, gentilmente aveva risposto alle sue domande.
Da quel giorno non lo aveva più visto, sino all’autunno del 2013, quando si era accorta di nuovo della sua presenza nei pressi della palestra e che era sempre più insistente nel volerla fermare. Piuttosto infastidita aveva evitato di intrattenersi a parlare con lui, soprattutto dopo che un giorno le aveva riferito frasi piuttosto strane asserendo di conoscerla molto bene di sapere che professione svolgeva e le aveva chiesto di incontrarla in un bar.
Tale evento aveva ingenerato nella donna uno stato d’ansia e di paura e al fine di non incontrarlo più, era stata costretta a cambiare gli orari in cui si recava in palestra. Inoltre, per il timore di essere contattata sul posto di lavoro aveva dato disposizioni di non inoltrarle chiamate da parte del soggetto.
Ma lo stesso, come temuto, nei primi mesi del 2014 aveva effettuato numerose chiamate presso il luogo di lavoro e quando i colleghi della donna gli avevano riferito che l’interessata non c’era, lui aveva replicato dicendo di aver notato la sua auto parcheggiata fuori, dimostrando così di conoscere bene i movimenti della donna.
La situazione è precipitata questo mese. Infatti pochi giorni fa riceveva presso la buca delle lettere della sua abitazione una lettera anonima nella quale il mittente le dichiarava di amarla concludendo la missiva con un inquietante “TI PORTERÒ LONTANO”.
Da quel giorno riceveva giornalmente diversi messaggi di testo sulla propria utenza telefonica provenienti da più numeri telefonici. Il tenore dei messaggi era prevalentemente consistente in frasi d’amore, ed il mittente appariva chiaramente tormentato da tale sentimento, a tratti le parole diventavano farneticanti, dichiarandosi lo stesso “disposto a tutto, anche alla morte”, manifestando anche intenzioni suicide, ma allo stesso tempo dicendo di non poter morire “perché Dio non vuole devo lottare insieme a te”, aggiungendo che “È scritto così…”.
Negli ultimi giorni si registrava un incremento dal punto di vista numerico dei messaggi ricevuti ed altresì un’evoluzione preoccupante in ordine alla gravità dei concetti espressi, sino a giungere a vere e proprie minacce di morte all’indirizzo di qualsiasi altro uomo avesse avvicinato la donna, con frasi del tipo “Se lo vedo gli taglio la testa…come quelli dell’isis…lo sai quanti ne ho ammazzati di fetenti…”.Inoltre veniva visto più volte dalla donna e dai suoi familiari nei pressi dell’abitazione di residenza ragion per cui era stata costretta a modificare radicalmente le abitudini di vita, evitando di uscire da casa se non per recarsi al lavoro e comunque mai da sola ma richiedendo sempre la compagnia di un familiare. Tutto ciò ha provocato un perdurante e sempre crescente stato d’ansia e di paura tanto da indurla a rivolgersi più volte agli agenti del Commissariato di Vittoria richiedendo tutela per la propria incolumità.
La Polizia ha predisposto specifici servizi e ieri sera vedevano transitare diverse volte nei pressi della sua abitazione lo stalker che poi parcheggiava la sua autovettura. Durante l’appostamento lo notavano stazionare all’interno della stessa. Alcuni minuti dopo la donna usciva dalla sua abitazione e immediatamente l’uomo scendeva dall’auto e con passo spedito si dirigeva verso di lei che distava circa 20 metri da lui. Senza perdere tempo gli Agenti decidevano di intervenire al fine di salvaguardare l’incolumità della donna e lo bloccavano.
L’uomo avendo intuito il motivo del controllo a cui veniva sottoposto, giustificava la propria condotta dicendo di aver “perso la testa”.Condotto in Commissariato, si controllava il contenuto del telefono cellulare dove era possibile rilevare un MMS inviato all’utenza della donna, contenente una fotografia di un soggetto in slip e sotto la scritta “non pensare male ma la dovevo mandare…ti bacio”. Ed altri del tipo “Mi hai fatto sentire uno scemo…che ci posso fare se sono perso per te…adesso sei pure passata…come fare?”.
Sentito il s. Procuratore della Repubblica dr. Ssa Monica Monego, che da giorni coordinava il caso, l’uomo è stato tratto in arresto per il reato di atti persecuori e condotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari.