“Non vogliamo una guerra fra poveri, bensì sederci ad un tavolo comune per concordare un prezzo dignitoso“. È questo l’appello lanciato dalla sede iblea di Coldiretti dagli allevatori che hanno fatto cartello, iniziando a conferire latte a Cosenza.
Un’iniziativa, coordinata dal direttore Pietro Greco e dal presidente Gianfranco Cunsolo, che al momento vede protagonisti 15 imprenditori ragusani, ai quali in tanti hanno già fatto richiesta di unirsi.
E se la scorsa settimana è già partito un carico di 150 quintali, fra pochi giorni ne partiranno almeno il doppio. “Si tratta di un bicchiere di latte”, viene spiegato dai rappresentanti degli allevatori seduti al tavolo di Coldiretti, “rispetto alla produzione locale, ma è un segnale chiaro rivolto agli industriali, alle cooperative, ai politici ed ai rappresentanti delle istituzioni locali che mangiano alle spalle degli agricoltori”.
A spiegare meglio è Giorgio Spadaro: “Vorremmo che gli enti di ricerca o di tutela stessero dalla nostra parte non solo a parole”, afferma: “perché a conti fatti, se i nostri allevamenti si fermano, non ci sarà né latte né formaggio dop, né ricerca da portare avanti. Lo stesso vale per i politici che non si sono mossi, nonostante le gran- di manifestazioni di protesta che abbiamo organizzato e le tante promesse. Da Palermo attendiamo risposte da oltre tre mesi, in questo silenzio noi continuiamo a lottare affinché i debiti non ci costringano a chiudere”.
Gli allevatori sottolineano di voler trovare una soluzione che gli permetta di conferire il latte nel territorio ragusano. “Ma se ciò non fosse più possibile” sottolinea Mattia Occhipinti, titolare di un’azienda a Ragusa: “abbiamo il dovere di cercare altre vie, anche se più difficili o meno allettanti per il futuro che avevamo immaginato per i nostri figli. Il prezzo concordato coi caseifici calabresi è di 40 centesimi al litro più 4 centesimi per il trasporto. Una cifra che non ci permette di fare reddito ma che riteniamo dignitosa. Da questo vorremmo partire per un nuovo confronto con gli industriali e le cooperative locali”.
Attualmente in Sicilia il latte viene comprato alla stalla a 38 centesimi al litro, anche se, moltissimi allevatori presenti spiegano che a Ragusa viene pagato anche 35 centesimi. Tutto questo in assenza di quote latte e di un contratto di conferimento che sostituisca quello scaduto lo scorso marzo.
Una situazione decisamente complicata, nella quale gli allevatori hanno solamente una via di uscita, fare fron- te comune per contrattare condizioni di vendita vantaggiose per l’intero comparto. “Fino a ieri producevamo sottocosto”, ha concluso Federico Tela, imprenditore di Modica: “speriamo che questo sia un inizio per cambiare rotta, per andare avanti, con la rispettabilità che merita il lavoro che facciamo”.
[ Fonte: La Sicilia ]