La protesta dei numeri primi: i sindaci iblei ancora in piazza contro i tagli

1
I sindaci, e i loro delegati con i dodici gonfaloni dei comuni, si sono appuntamento in Piazza Monumento dove si sono tenuti i discorsi programmati | Foto ufficio stampa Comune di Modica

I sindaci iblei proseguono la loro protesta contro i tagli ai trasferimenti che Stato e Regione continuano ad operare nei confronti degli enti locali ormai allo stremo e, dopo le tappe di Ragusa, Vittoria e Chiaramonte, il 15 aprile hanno “manifestato” a Modica, continuando a porre il problema dell’impossibilità di garantire servizi ai cittadini.

I sindaci e i loro delegati con i dodici gonfaloni dei Comuni, si sono appuntamento in piazza Monumento, sotto il Comune, dove si sono tenuti i discorsi del sindaco di Modica Ignazio Abbate, del presidente del Consiglio comunale Roberto Garaffa e del sindaco di Ragusa, che è il coordinatore dei sindaci dei Comuni della provincia, Federico Piccitto. Il tenore degli interventi è comune e coeso: lo Stato non ha ancora erogato un euro del trasferimento della prima tranche del 2015, mentre la Regione Sicilia non è in condizione di garantire il pregresso, né tantomeno le somme spettanti della prima rata.

“Questo mette in grande difficoltà i Comuni” ha ribadito il sindaco Ignazio Abbate: “che non possono pagare gli stipendi, garantire i fornitori dei servizi e portare avanti la normale amministrazione. Regione e Stato hanno scaricato sui comuni il peso della politica e la pressione fiscale a danno dei cittadini. La politica dello scaricabarile non può essere attribuita agli Enti locali. Né i sindaci sono i commissari liquidatori dei loro enti perché sono stati eletti per governare le loro comunità. Nei fatti non possiamo garantire i servizi sociali, le manutenzioni ordinarie e straordinarie, le spese per gli investimenti. A questo vanno aggiunte alcune emergenze come la gestione dei rifiuti quello dell’impiego dei fondi europei 2007/2013 e il potenziamento della mobilità e dei trasporti”.

La delegazione dei sindaci con i gonfaloni ha poi raggiunto l’Auditorium “Pietro Floridia” dove su questi temi è continuato il dibattito. Una nota di preoccupazione è stata rivolta, da parte del coordinamento dei sindaci, al governo e al presidente della Regione affinché i collegamenti da e per Palermo possano essere garantiti in sicurezza nel più breve tempo possibile: “Una Sicilia divisa in due non solo crea ostacoli alla mobilità ma diventa elemento devastante per l’economia turistica del ragusano in prossimità della stagione estiva”.

[ Fonte: La Sicilia ]