Il ragusano che alleva Bull Terrier. Una passione di successo, in Italia e nel mondo

557

“Il Bull Terrier è un cane particolare, che ami oppure odi”. Ad affermarlo è Fabio Agosta, allevatore ragusano che ha vinto importanti risultati a livello nazionale ed internazionale. “Si tratta di una razza inglese dai caratteri ben distinti e dalla forma, diciamo, originale. Che mi ha conquistato, tanto da portarmi, dieci anni fa, ad avviare un allevamento a Ragusa“. Attività molto faticosa, senza periodi di sosta, che Fabio svolge assieme a Paola Poidomani, veterinaria e sua compagna.

Una passione divenuta lavoro, che ha iniziato ben presto a raccogliere successi in tutto il mondo, anche in Cina dove poche settimane fa Muttley, un Bull terrier allevato da Fabio e venduto a Ivan Ngan, ha vinto il campionato nazionale. Traguardi che i cani della Bullistorgame hanno tagliato anche in Italia, con Alice, che ha vinto la fascia di giovane campionessa italiana nel 2009, confermandola l’anno successivo per la categoria senior.

rgh24_bullterrier_rebelside_15apr15“Si tratta di soddisfazioni“, racconta Fabio: “che ripagano dei tanti sacrifici. Lavoriamo inseriti un circuito internazionale, grazie ad agganci e alle amicizie che legano appassionati di tutto il mondo, che si riuniscono ogni anno a febbraio al Trophy Show in Inghilterra. Separarsi dai cuccioli che cresciamo è sempre difficile, ma è ovviamente il nostro lavoro. Poi a casa”, aggiunge sorridendo: “ci aspetta sempre il ‘cane del cuore’, quello bruttino che non si venderebbe mai, ma che amiamo come uno di famiglia! In Sicilia sono in attività solamente tre allevamenti, oltre al mio, uno a Palermo e uno ad Agrigento. Ma è ormai un mercato dai confini allargatissimi, l’ultimo compratore è stato uno statunitense”.

Un viaggio a cinque stelle, per questi cuccioli che da Ragusa vengono portati da Fabio a Roma, per poi essere affidati ad una compagnia che si occupa esclusivamente di trasporto di animali. “I costi sono esorbitanti“, conclude. “E tutti a carico degli acquirenti ovviamente, disposti a tanto pur di avere un esemplare di razza, con un pedigree riconosciuto, in grado di vincere”.