Un anno fa, il fondo di garanzia e il microcredito per le imprese. Quest’anno, il microcredito per le famiglie. Nei primi due anni di amministrazione il sindaco di Modica Ignazio Abbate riesce a mantenere una delle principali promesse più volte ribadite in campagna elettorale, ovvero quella di recuperare nel bilancio comunale le risorse necessarie a dare una mano alle piccole imprese e alle famiglie in difficoltà.
E se ancora si ricordano le “file” davanti agli uffici del Comune da parte dei piccoli imprenditori interessati al fondo di garanzia, è facile immaginare cosa succederà tra pochi giorni, a partire dal 22 aprile, quando si apriranno i termini per richiedere il microcredito.
Il fondo a disposizione è di 150mila euro e sarà destinato a 100 famiglie, che quindi potranno avere 1500 euro ciascuna: si tratta di un fondo di rotazione che dovrebbe essere garantito dalla restituzione del prestito con trenta rate mensili a decorrere dal primo mese successivo a quello di acquisizione del prestito (la mancata restituzione prevede una serie di misure di recupero, sino a quello coatto). Per questo il bando non ha alcuna scadenza e le istanze saranno valutate ed esitate in ordine cronologico di protocollo sino ad esaurimento delle somme disponibili.
Come hanno spiegato il sindaco Ignazio Abbate e l’assessore ai servizi sociali Rita Floridia, ci saranno delle precise condizioni per l’accesso al microcredito: il sostegno alla genitorialità, dunque il supporto al mantenimento dei figli, il sostegno alle famiglie monoparentali o mono-reddito, il sostegno alle famiglie che accolgono anziani, le spese legate a problemi sanitari, eventi straordinari ed imprevedibili che alterano temporaneamente le condizioni di sostenibilità economica della famiglia.
Sono ammissibili le istanze di nuclei familiari residenti nel comune di Modica da oltre due anni, con un Isee non superiore a 10mila euro e non inferiore a 4mila euro, o comunque se momentaneamente privi di reddito, essere possessori di un bene immobile; non aver avuto protesti, procedimenti per emissione di assegni a vuoto o altre gravi pendenze giudiziarie; non essere in carico dei servizi sociali per usufruire di aiuti economici; non essere beneficiari di altri crediti similari in corso.
[ Fonte: La Sicilia ]