Il pluripregiudicato Mario Campailla è finito in manette a Comiso

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La Polizia di Comiso ha tratto in arresto ieri pomeriggio il pluripregiudicato Mario Campailla, 53enne originario di Vittoria ma residente a Comiso, per inosservanza delle prescrizioni della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza. L’uomo è stato fermato mentre era alla guida di un veicolo ma senza patente di guida e senza casco.

Campailla, in passato, è stato già tratto in arresto per associazione a delinquere di stampo mafioso, aggravata dal possesso di armi anche da guerra. L’associazione, riconducibile al clanDominante”, aveva imposto estorsioni nei comuni di Comiso e Vittoria e per questo, dopo la scarcerazione nel 2013, l’uomo era stato sottoposto alla misura della libertà vigilata. Da ieri sera è in isolamento nel carcere di Ragusa.

Questi i dettagli resi noti dalla Questura di Ragusa.

Ieri nel pomeriggio durante il normale servizio di controllo del territorio gli agenti della Squadra Volante  nell’espletamento delle loro funzioni notavano in Piazza San Biagio, il noto pregiudicato e sorvegliato speciale Campailla Mario, transitare a bordo di uno scooter, riconoscendolo senza ombra di dubbio perché non aveva avuto neanche l’accortezza di indossare il casco protettivo.

Campailla sin da subito si mostrava insofferente al controllo asserendo di non aver fatto nulla di grave, forse inconsapevole (la legge non ammette ignoranza) che la guida senza patente costituisce reato. L’uomo era stato comunque reso edotto, con l’applicazione della misura di sicurezza della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza, delle prescrizioni a lui imposte, tra le altre cose anche quella del ritiro della patente di guida.

In considerazione delle violazioni di legge da lui commesse, Campailla veniva condotto presso gli uffici del Commissariato di P.S. dove continuava ad avere un atteggiamento irriguardoso e minaccioso nei confronti degli agenti operanti che stavano procedendo nei sui confronti.

Il Questore di Ragusa meno di un anno fa, a seguito della sua scarcerazione aveva sottoposto Campailla alla Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di Comiso, in quanto il soggetto è stato già tratto in arresto per associazione a delinquere di stampo mafioso, aggravata dal possesso di armi anche da guerra. L’associazione riconducibile al clan “dominante” aveva imposto estorsioni nei comuni di Comiso e Vittoria e per questo dopo la scarcerazione nel 2013, il soggetto era stato sottoposto alla misura della libertà vigilata.

Forse Campailla si sentiva “forte” del suo passato e per questo credeva di poter intimorire gli agenti operanti con frasi minacciose, così da indurli a desistere dal continuare la loro attività (per altro imposta dalla legge), ma ovviamente a nulla sono valse le sue parole ed è stato tratto in arresto. Su disposizione della Procura della Repubblica è stato condotto nuovamente in carcere in attesa del giudizio.

In considerazione delle frasi pronunciate all’indirizzo degli agenti per farli desistere dal fare il proprio lavoro, Campailla è stato anche denunciato per resistenza a Pubblico Ufficiale.

“La Polizia di Stato continua incessantemente la propria attività di controllo del territorio, prestando particolare attenzione ai soggetti sottoposti a misure di prevenzione e di sicurezza, così da poter garantire sicurezza ai cittadini prevenendo che proprio chi è considerato pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica possa nuovamente commettere reati”.