La carovana dei sindaci in protesta passa anche per piazza San Giovanni a Ragusa. Giovedì mattina, armati di gonfaloni e strisce tricolori, i rappresentanti dei Comuni del comprensorio ibleo hanno ribadito i temi della mobilitazione istituzionale.
Federico Piccitto ha esordito leggendo alcuni articoli della Costituzione italiana, partendo proprio dal numero 3 che rimanda al compito della Repubblica di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando l’eguaglianza dei cittadini, ne impediscono l’effettiva partecipazione all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Si sono definiti “sentinelle isolate” che lanciano un allarme importante ed avvertono di una crisi non politica, bensì istituzionale. Ed effettivamente in piazza i sindaci sono quasi soli: pochissimi i consiglieri comunali accorsi, ancor meno i cittadini fermi a recepire il messaggio.
“Il nostro intento non è quello di radunare le folle“, ha dichiarato Piccitto: “bensì quello di affermare, in questo tour della provincia fatto da 6 tappe, la volontà di scardinare questo gioco al massacro attraverso il quale, con un sistema da scaricabarile, le responsabilità dei governi superiori ricadono interamente sulle spalle degli Enti locali, impossibilitati a chiudere i Bilanci senza operare drastici tagli ai servizi essenziali o aumentare le tasse“.
Tagli che potrebbero determinare la “morte dei Comuni” e che, come ha sottolineato Bartolo Giaquinta, sindaco di Giarratana, anche la Corte dei Conti ha certificato “eccessivi ed insostenibili“.
Un caos istituzionale, l’assoluta mancanza di interlocutori, lo sfascio alla Regione Sicilia. Questi i punti toccati dal presidente del Consiglio ibleo Giovanni Iacono, il quale ha accennato anche allo stallo paradossale sul disegno di legge di abolizione delle Provincie.
“Fino a ieri sul Comune di Ragusa sarebbero ricaduti gli oneri della manutenzione di 100 chilometri di strade”, ha sottolineato: “oggi si parla invece degli istituti scolastici superiori. Tutto questo mentre la stessa istituzione dei Liberi Consorzi di Comuni perde quota. Noi siamo la provincia più colpita da questa schizofrenia del Governo Crocetta, abbiamo subito numerosi commissariamenti e adesso potrebbe essere stato tutto inutile”.