Ultima gara di campionato, domenica 12 aprile, per la Pallamano Ragusa. Il sette allenato da Saro Cappello scenderà in campo alle 11, sul parquet della palestra Sebastiano Parisi di via Bellarmino, per affrontare il Girgenti in quello che sarà l’ultimo match della fase di orologio e quindi l’appuntamento conclusivo stagionale del torneo di Serie B.
Dopo la lunga pausa pasquale, il sodalizio ragusano, che per la terza volta di fila sarà dinanzi al proprio pubblico, ci tiene a chiudere questa esperienza in maniera positiva, con una bella vittoria che, tra l’altro, avrebbe anche un valore effettivo. “Ci giochiamo, infatti”, dice il presidente Salvatore Girasa: “la conquista del terzo posto. Chi si aggiudica la posta in palio, chiuderà sul gradino più basso del podio la stagione e ritengo che, se tale sarà il raggiungimento del traguardo da parte nostra, sarebbe una bella soddisfazione poterci fregiare di un simile riconoscimento sportivo anche alla luce della consistenza delle due corazzate che ci sopravanzano in classifica. Dobbiamo, altresì, valutare la circostanza per cui abbiamo riavviato un progetto che punta a restituire il piacere di giocare a pallamano nella città di Ragusa dove, lo ricordo fino alla noia, in passato abbiamo raggiunto livelli d’eccellenza che meritano sempre la massima attenzione”.
Non ci saranno Bellina e Malfitano. Ma i sostituti, come accaduto d’altronde nelle ultime gare, si annunciano assolutamente all’altezza della situazione. “Dobbiamo categoricamente vincere“, aggiunge ancora Girasa: “non ci sono alternative se vogliamo concludere in crescendo la stagione. Diciamo che avremmo avuto le occasioni, nelle ultime partite casalinghe, di potere risolvere la situazione in classifica già da tempo però abbiamo sbagliato alcuni incontri e ora dobbiamo cercare di rimediare a tutto nel corso di questa ultima partita. Ci attendiamo un buon sostegno anche da parte dei nostri tifosi che, ancora una volta, avranno l’opportunità di testimoniare, sino in fondo, il loro affetto. Auspichiamo che, ancora una volta, sia la spettacolarità di questa disciplina sportiva a conquistare in maniera meritata il proscenio”.