I Carabinieri di Ragusa – nelle ultime settimane costantemente impegnati nella fascia costiera e in particola nel territorio di Santa Croce Camerina – alle prime luci del mattino di mercoledì 8 hanno arrestato, in esecuzione di apposita Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, K.O., classe 1995, gravemente indiziato del delitto di tentato omicidio.
Ecco che cosa è successo nel comunicato della Compagnia Carabinieri Ragusa:
Il provvedimento, emesso dal G.I.P. Giovanni GIAMPICCOLO è scaturito dalla serrata attività investigativa condotta – sotto la direzione dei Sostituti Procuratori Alessia LA PLACA e Valentina BOTTI e la supervisione del Procuratore Capo Carmelo PETRALIA – dai Carabinieri della Stazione di Santa Croce Camerina e del Nucleo Operativo della Compagnia di Ragusa, sin dai primissimi momenti successivi all’accoltellamento di A.S., classe 1992, avvenuto la sera del 28 marzo a Santa Croce Camerina.
L’episodio – ritengono gli investigatori – costituì probabilmente l’epilogo della spirale di violenza innescatasi appena una settimana prima nello stesso centro marinaro, quando, durante i festeggiamenti per la ricorrenza di San Giuseppe, i Carabinieri dovettero intervenire (e in quattro rimasero feriti) per sedare una mega-rissa scoppiata per futili motivi tra soggetti tunisini. Quattro furono anche le persone arrestate in quell’occasione, tutte pregiudicate. Nella circostanza, vennero anche sequestrate due armi da taglio, di cui una mannaia lunga più di 60 cm.
Gli investigatori ritengono che gli scontri possano essere inquadrati in regolamenti di conti tra fazioni opposte coinvolte nello spaccio di sostanze stupefacenti, per la spartizione della piazza.
Ciò che accadde la sera del 28 marzo, infatti, ha tutte le apparenze di una spedizione punitiva: K.O., accompagnato da un complice (soggetto sulla cui identificazione gli investigatori stanno lavorando senza sosta) si presentò a casa della vittima armato di due grossi coltelli da macellaio, con la precipua intenzione di far del male a lui e al fratello A.M.. Nel corso della colluttazione, A.S. ebbe la peggio. Nonostante avesse tentato di difendersi, infatti, fu raggiunto al ventre da un fendente, che solo per una questione di centimetri non lese il polmone. Lo sventurato fu ricoverato presso l’ospedale di Vittoria, con 30 gg di prognosi.Le immediate indagini condotte dai Carabinieri con metodi tradizionali ed analizzando immagini registrate hanno condotto nel volgere di pochi giorni all’identificazione di K. come colui che ha materialmente inferto il fendente alla vittima. Il K., nel frattempo, sentendosi evidentemente il fiato sul collo, aveva lasciato Santa Croce Camerina, ove è residente, rendendosi irreperibile. Fino alle prime luci di stamattina. Quando è stato sorpreso, in compagnia del padre, nei pressi di un noto bar di Ragusa, e tratto in arresto.
Espletate le formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Ragusa, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea.