Da un lato la sentenza del Tar di Palermo, che il 13 febbraio ha bloccato l’attivazione del Muos riconoscendone la pericolosità per la salute pubblica. Dall’altro, (incredibile, ma vero) il Ministero della Difesa che, attraverso l’Avvocatura dello Stato, ha presentato ricorso in appello al Consiglio di Giustizia Amministrativa contrapponendosi alla sentenza. In mezzo, dopo un mese e mezzo di preoccupazioni e tribolazioni, il sospirato sequestro dell’area.
Lo ha disposto il Procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, per “violazione del vincolo paesaggistico di inedificabilità assoluta presente in una riserva naturale, al quale sono sottoposte anche le costruzioni di carattere militare”.
Il provvedimento è stato già notificato al comandante del contingente militare statunitense presente nella base di Sigonella che ha commentato (e già questa è una notizia) con una nota nella quale si legge testualmente: “Prendiamo atto della decisione della Procura di Caltagirone. Ogni nostra azione avviene nel pieno rispetto della normativa italiana, ci auguriamo una rapida risoluzione del contenzioso al fine di garantire un efficace sistema di comunicazione finalizzato alla difesa. L’occasione ci è utile per sottolineare la nostra piena disponibilità alle autorità e al territorio per qualunque chiarimento e per ricordare che ripetuti studi effettuati dalle autorità sanitarie italiane competenti hanno dimostrato l’assenza di rischi ambientali e alla salute collegati a questa installazione“.
Negata, dunque, com’era prevedibile, ogni ricaduta negativa per il territorio. Che poi si sia costruito su una zona non edificabile, a quanto pare, non importa affatto, soprattutto se è finalizzato “alla difesa”.
I commenti e le prese di posizione, naturalmente, si sono moltiplicati nel giro di poche ore. Dapprima quello del comitato “Mamme no Muos”, in prima fila sin dall’inizio in questa battaglia condotta in nome della salute e del diritto al futuro dei propri figli. Il comitato che si è detto “entusiasta” e ha invitato “i politici che fino ad oggi sono scesi a compromessi a farsene una ragione”. Per il sindaco di Caltagirone, Nicola Bonanno, il “provvedimento rende giustizia alle ragioni del territorio”. Per il primo cittadino di Niscemi, Franco La Rosa, “la notizia rende giustizia a chi ha lottato, in questi anni, per fermare il Muos. Sono contento e anche i cittadini di Niscemi lo sono. Abbiamo sempre riposto fiducia nella magistratura, un po’ meno nella politica, a cui chiediamo di fare passi indietro bloccare il Muos e trasferirlo in una zona senza abitanti”. Quindi una bella proposta: “Al posto dell’impianto satellitare spero che venga realizzato un ecomuseo delle Scienze”.
Parla, infine, il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, esprime soddisfazione per il provvedimento di sequestro dell’area del cantiere del Muos di Niscemi. “Siamo solidali con la popolazione di Niscemi, e siccome gli effetti nefasti della stazione radar ricadrebbero anche sulla popolazione del nostro territorio, continueremo a sostenere ogni iniziativa contro il Muos. Siamo orgogliosi di esserci opposti in tutte le sedi all’installazione dell’impianto satellitare, a differenza di quanto hanno fatto il governo nazionale e quello regionale. Purtroppo, le istituzioni che dovrebbero tutelarci saranno nostre avversarie”.
Per il vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico, Piero Gurrieri, la decisione “conferma ulteriormente la fondatezza delle ragioni sulle quali i movimenti No-Muos e alcuni enti locali hanno fondato importanti iniziative di contrasto, anche in sede giudiziaria, culminate nella recente sentenza del Tar della Sicilia che, sorprendentemente, risulta essere stata appellata dal Ministero della Difesa italiano”. Gurrieri ha espresso “gratitudine ai Comuni, al Movimento No-Muos e a quei parlamentari che ne hanno accompagnato l’impegno”, e ha auspicato che “anche alla luce del provvedimento assunto dalla Procura di Caltagirone, che potrebbe preludere all’accertamento di responsabilità penali, il Governo possa riconsiderare il proprio orientamento, così tutelando pienamente i diritti delle comunità locali, primo tra tutti quello alla salute.
Sabato, intanto, proprio in contrada Ulmo si terrà una manifestazione nazionale organizzata dal comitato No Muos. Un’occasione per festeggiare gli ultimi importantissimi traguardi raggiunti e per rilanciare la battaglia.