Prosegue a ritmi serrati l’attività di prevenzione e di repressione dei reati nel territorio della giurisdizione della Compagnia Carabinieri di Vittoria.
Questo il bilancio degli ultimi controlli nel comunicato del Comando Provinciale Carabinieri di Ragusa:
L’intenso lavoro, in stretta collaborazione con la Procura della Repubblica presso il Tribunale ibleo, ha consentito, alle prime luci dell’alba di oggi, di dare esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un pregiudicato rumeno, D.F., cl. 87, ritenuto responsabile, in concorso con altri due individui allo stato non ancora identificati, dei reati di sequestro di persona, violenza sessuale aggravata e rapina in concorso, perpetrati tra le città di Vittoria e Comiso lo scorso 26 ottobre ai danni di un 22enne originario dell’ipparino.
Le indagini sono iniziate dopo che il giovane si è presentato in caserma denunciando di aver dato un passaggio con la propria autovettura a tre individui, e, subito dopo, sotto la minaccia di un coltellino a serramanico puntato al collo, lo hanno costretto a dirigersi in una zona di campagna della frazione di Pedalino e, giunti in una zona appartata, hanno abusato di lui e lo hanno derubato del denaro e del telefono cellulare che aveva con sé, dandosi alla macchia.
Immediatamente, i Carabinieri della Stazione di Vittoria, dove il ragazzo si era recato per denunciare quanto subito, hanno avviato mirata attività tecnica al fine di ricostruire l’evento e di ovviare, in tal modo, alle iniziali difficoltà legate al fatto che quanto era accaduto si era verificatosi in campagna e, quindi, in un luogo isolato, dove non erano presenti telecamere o sistemi di videosorveglianza da cui estrapolare immagini utili all’individuazione dei tre rei.Tuttavia, grazie alla testimonianza resa dalla parte offesa, nonché da quelle di alcune persone che avevano notato starne persone allontanarsi furtivamente a piedi, e a quanto assunto grazie alle attività d’intercettazione poste in essere, i militari hanno potuto ricostruire una prima descrizione fisica dei presunti responsabili.
Successivamente, grazie all’individuazione fotografica fatta dalla parte offesa, avvalendosi dei fascicoli fotografici, si è riusciti a dare un nome ad uno dei responsabili, finchè, a conclusione della complessa e articolata attività d’indagine, il Gip del Tribunale di Ragusa, nella persona del dott. Claudio Maggioni, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica, dott.ssa Monica Monego, concordando pienamente con le risultanze investigative acquisite, ha emesso la misura limitativa della libertà personale a carico del 27enne.Il pregiudicato, ricercato attivamente da diversi giorni dai Carabinieri, una volta rintracciato, è stato arrestato e, dopo averlo condotto nella caserma di via Giuseppe Garibaldi e aver espletato le formalità di rito, lo hanno associato presso la Casa Circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per i provvedimenti di competenza.
Gli altri due soggetti, responsabili in concorso dei reati contestati al rumeno, sono in fase di identificazione e, pertanto, le indagini, tuttora in corso, sono suscettibili di ulteriori sviluppi.