L’Aeegsi, che in parole più semplici è l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e i servizi idrici, ha diffidato il Comune di Modica (insieme a molti altri Comuni) ad adempiere agli obblighi di predisposizione tariffaria “per i soggetti per i quali non si dispone degli atti, dei dati e delle informazioni necessarie alla determinazione delle tariffe relative alle annualità 2012, 2013, 2014 e 2015“.
Il Comune, in sostanza, rientra nell’elenco di quelli che non hanno trasmesso le informazioni previste dalla legge sul servizio idrico, che assegna all’Autorità il compito di regolare e controllare le tariffe.
Per questo, ora anche al Comune di Modica tocca affrettarsi, a maggior ragione perché a seguito delle diffide trasmesse, anche la Prefettura di Ragusa ha sollecitato la puntuale attuazione delle indicazioni disposte dall’Autorità.
E, con una delibera, la Giunta ha stabilito di dare mandato al responsabile del settore Tributi di individuare un soggetto esterno al quale affidare la raccolta dei dati di cui alla diffida dell’Aeegsi (che peraltro risale già al 16 ottobre 2014), anche al fine di evitare l’applicazione di sanzioni, prevedendo una spesa di circa 20 mila euro, da imputare in bilancio direttamente sui costi del servizio idrico.
In sostanza la legge, risalente al 2012 (difatti il periodo di riferimento è 2012-2015), ha stabilito che sia l’Autorità a definire le componente dei costi per la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato e che la stessa Autorità si occupi poi di predisporre e rivedere periodicamente il metodo tariffario e di verificare la corretta redazione dei piani d’ambito (nel caso specifico, l’Ato idrico).
Peraltro in teoria la legge prevedrebbe anche altri adempimenti, tra cui l’obbligo di dotarsi della carta dei servizi, l’obbligo di eliminare il minimo impegnato dalle utenze domestiche, gli obblighi derivanti dalla direttiva per la trasparenza dei documenti di fatturazione, l’obbligo di dotarsi dei contatori.
Intanto, come già anticipato nei giorni scorsi, la Giunta ha approvato anche uno slittamento dal 28 febbraio al 15 aprile della scadenza della prima rata del canone idrico 2014, anche perché le bollette non sono ancora arrivate a casa dei cittadini.
Il sindaco mantiene la linea di disponibilità, così come annunciato nella lettera aperta alla cittadinanza, per far sì che gli utenti possano pagare fruendo di tutti i benefici previsti dalla legge, ma non tollera defezioni né evasioni.
Del resto, considerata la pesante situazione debitoria accumulata nel tempo da privati e imprese per il mancato pagamento dei tributi locali, non si può certo lasciar correre: “Noi vi agevoliamo”, afferma il sindaco Abbate: “ma le tasse bisogna pagarle“.
In questo senso la maxi rateizzazione aiuta quanti per motivi economici, familiari o altro, non hanno potuto pagare.
[ Fonte: La Sicilia ]