Un nuovo centro di riabilitazione sociale per i bambini e i ragazzi disabili assistiti dall’associazione onlus “Piccolo Principe” di Ragusa.
Lo sta realizzando grazie alle donazioni ricevute mediante il 5 per 1000 dai ragusani. Sabato 21, di mattina, è stato illustrato il progetto della nuova struttura, in via Di Vittorio 61, nel capoluogo ibleo, che sarà operativa da luglio.
Il ringraziamento più sentito per le donazioni ricevute nel corso dei vari anni è arrivato da Melania Firrito, presidente dell’associazione “Piccolo Principe”, ma anche da alcuni genitori presenti. Da quando è attiva l’associazione e sono state avviate le procedure per ricevere i fondi del 5 per 1000, si è deciso di accantonare le risorse piuttosto che spenderle per i servizi di riabilitazione, rimasti a carico dei genitori con rette mensili. L’obiettivo era infatti quello di giungere all’acquisto dell’immobile per trasformarlo nel nuovo centro di riabilitazione.
Ed è stata presentata anche la nuova campagna pubblicitaria di sensibilizzazione ideata da Go Marketing & Comunicazione, con le splendide foto di Carlo Giunta, che mira a coinvolgere la popolazione attraverso i canali social chiedendo temporaneamente di “donare il proprio profilo” Facebook.
Chiunque potrà infatti aderire scegliendo una delle tre immagini messe a disposizione sul profilo facebook “Piccolo Principe” o sul sito www. piccoloprincipeonlus.it in modo da condividerle e renderle immagini di copertina del proprio profilo personale, divenendo così testimonial della campagna stessa.
Il “castello” del Piccolo Principe, come l’ha chiamato la presidente Firrito, è un sogno che diventa finalmente realtà. Al suo interno numerose aree per la terapia individuale, l’ufficio per gli assistenti sociali e per il coordinamento delle attività educative, una sala per le valutazioni psico-educative, una palestra per le attività motorie, un’area per l’avvio al lavoro indipendente di giovani e adulti, e un’intera grande area per la residenzialità, con una sala pluriuso, la cucina, servizi igienici per disabili fisici e la camera di degenza multipla per i propri assistiti in modo da accompagnare i disabili nel frattempo divenuti adulti anche dopo la scomparsa dei propri genitori.
[ Fonte: La Sicilia ]