È stata accettata dal proprietario della chiesa di S. Maria dei Miracoli di Ibla (che i ragusani chiamano “della Bbammina”) la proposta d’acquisto di 253 mila euro da parte del Comune.
Giovedì mattina a Palazzo dell’Aquila, la Giunta Piccitto ha approvato l’autorizzazione alla stipula del contratto preliminare d’acquisizione del prestigioso immobile a forma ottagonale, patrimonio dell’Unesco. “I passi”, spiega l’assessore al Bilancio Stefano Martorana: “sono adesso quelli della stipula di un contratto preliminare, in attesa di ricevere i fondi del 2014 della Legge su Ibla, che saranno incassati dopo l’estate”.
“A quel punto”, continua Martorana: “si farà l’acquisto vero e proprio dato che l’opera è stata già inserita nel piano di spesa della legge su ibla, insieme ai primi lavori di messa in sicurezza di cui l’immobile stesso necessita nelle primissime fasi. Era importante, come amministrazione, procedere all’acquisizione di un immobile che non farà che arricchire ulteriormente il patrimonio artistico-culturale a disposizione della collettività”.
“Come ragusano”, commenta il proprietario “della Bbammina”: “mi sono sentito di accettare la proposta proprio per il fatto di vedere questo immobile aperto alla cittadinanza. E dunque anche le stesse offerte dei privati che erano arrivati in precedenza, non sono state prese in considerazione, proprio per questo motivo”.
Il vicesindaco con delega ai Centri storici, Massimo Iannucci ha commentato: “La tutela del patrimonio artistico e culturale della nostra città non può prescindere dal pieno recupero di un edificio come questo, il cui valore storico ed architettonico è fuori discussione. L’obiettivo, al termine dell’iter di acquisizione, è quello di valorizzare il tempio cristiano, ad esempio, vista l’originale forma architettonica e la struttura interna, per iniziative di carattere culturale”.
La notizia della vendita “della Bbammina” aveva fatto scalpore, ed era stata riportata su le colonne de La Sicilia, quando lo stesso proprietario aveva annunciato l’intenzione di vendere l’immobile su un sito di offerte immobiliari: “Vendesi chiesa”, recava l’inserzione.
Da allora è iniziata l’interlocuzione tra il proprietario e l’amministrazione comunale. L’attuale proprietario ereditò il prestigioso immobile dal padre, di professione appaltatore, che lo aveva acquistato all’inizio degli anni ’50 da uno zio, il parroco Distefano, che all’epoca era colui che amministrava i beni della Chiesa di Ragusa Ibla.
[ Fonte: La Sicilia ]