Omicidio Loris, compiute indagini e verifiche informatiche

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Davide e Veronica all'uscita dalla Questura di Ragusa nei primi giorni delle indagini

Anche sui profili dei social network di Davide Stival, padre di Loris, gli inquirenti hanno eseguito una serie di accertamenti. Nella giornata di mercoledì, per l’intero pomeriggio e anche in serata, Davide Stival si è messo a disposizione delle forze dell’ordine per seguire una serie di controlli.

Il giorno prima erano stati effettuati controlli sui profili della madre del bimbo ucciso a Santa Croce il 29 novembre scorso. I nuclei specializzati di Carabinieri e Polizia avrebbero visionato profili (e non) riconducibili anche a Davide. Si tratterebbe, quindi, di una prassi che serve alla realizzazione delle copie forensi che saranno consegnate anche alle parti interessate.

L’input parte dalla perquisizione informatica, effettuata “con la massima collaborazione di Veronica” come ha tenuto a precisare l’avvocato Francesco Villardita. “Per la prima volta c’e’ stato l’accesso al tablet di Loris, sequestrato pochi giorni dopo l’uccisione del piccolo e al quale gli inquirenti non erano riusciti ad accedere perché mancava il pin. C’era uno zero in più nella data di nascita del bambino: è stata Veronica stessa a dirlo subito. A quanto abbiamo visto, c’erano molte mail normali tra amici e conoscenti e qualcuna che conduceva ad un profilo del marito. La mia cliente ha dato serenamente tutte le password in suo possesso”.

A confermare i controlli anche sui profili del marito è stato l’avvocato di Davide Stival, Daniele Scrofani.