Fermati i due presunti scafisti che hanno guidato i due barconi partiti dalle coste libiche con a bordo 153 migranti e recuperati in mare dal mercantile ‘Thies Maerski’, approdato venerdì a Pozzallo. Dopo una serie di interrogatori sono stati individuati dagli agenti della Squadra mobile di Ragusa: Y.F., 20 anni, originario della Guinea e il gabbiano D.N. di 25 anni. I due sono stati trasferiti nel carcere di Ragusa. Sono undici gli scafisti fermati dalla Polizia nel 2015.
Ecco come sono andate le cose, nel comunicato della Squadra Mobile di Ragusa:
I responsabili del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, si associavano con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante. I migranti a bordo dei gommoni sono tutti provenienti dal centro Africa ed attualmente sono ospiti presso il C.P.S.A. di Pozzallo in attesa del trasferimento.
I FATTI
In data 13/03/2015, alle ore 13.28 circa, la nave mercantile M.S. “THIES MAERSK” riceveva chiamata di soccorso per la segnalazione di un natante carico di migranti. La motonave dirigendo la propria rotta verso la zona, alle ore 15.05, avvistava un 1° gommone in posizione ove traeva in salvo n. 73 cittadini extracomunitari, operazione che terminava alle ore 16.25. Successivamente, alle ore 16.30 il suindicato mercantile intercettava in posizione un 2° gommone in difficoltà, carico anch’esso di migranti. L’equipaggio del mercantile procedeva al salvataggio di ulteriori 80 migranti tutti di sesso maschile, in discrete condizioni di salute, sedicenti e di nazionalità sub-sahariana. Successivamente la nave dirigeva verso il porto di Pozzallo per lo sbarco dei migranti ove giungeva alle ore 12:00 di sabato.
ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA
Senza sosta l’attività della macchina organizzativa messa in piedi per ogni sbarco, gestita dall’ufficio Ordine Pubblico della Questura di Ragusa. Decine gli uomini a disposizione coordinati dal Funzionario della Polizia di Stato responsabile del servizio. Solo grazie al loro impegno, in poche ore dall’arrivo dei migranti, tutti venivano ospitati rapidamente al centro di primo soccorso ed accoglienza di Pozzallo. Continuano i trasferimenti verso altri siti, dei migranti sbarcati in questi giorni, così da fare spazio agli altri arrivi di oggi.
Le operazioni di sbarco si sono svolte senza alcun problema prestando la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche.
Alle procedure partecipavano 20 Agenti della Polizia di Stato ed altri operatori delle Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.
Il lavoro dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato è molto complesso e deve essere espletato in tempi ristretti così da permettere un immediato invio degli ospiti in strutture d’accoglienza.
La Polizia Scientifica lavora senza sosta per le operazioni di fotosegnalamento in considerazione dei nuovi arrivi. In tempi record sono stati identificati centinaia di migranti approdati così è possibile fotosegnalare anche i prossimi arrivi.
In questo momento si procede all’identificazione degli ultimi migranti sbarcati al Porto di Pozzallo, e la Polizia di Stato ha già predisposto il trasferimento con ordinanza del Questore di Ragusa di centinaia di ospiti, anche in considerazione degli attuali arrivi.
LE INDAGINI
Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile di Ragusa – hanno concluso le indagini sui due gommoni soccorsi nelle acque antistanti la Libia e condotti al porto di Pozzallo sabato 14 marzo.
I gommoni, è stato appurato che sono partiti dalla stessa spiaggia e nello stesso momento inizialmente senza separarsi.
Dopo 36 ed una pausa notturna per far riposare i migranti, la polizia di stato è riuscita a far luce su questo ennesimo sbarco.
Dopo ore di interrogatori i risultati arrivano; i testimoni indicano i responsabili anche se in questo caso non hanno confessato.
La squadra mobile ormai ha acquisito grande esperienza ma ogni sbarco è diverso dall’altro, ogni attività di polizia ha delle peculiarità.
Anche loro hanno condotto il gommone per un profitto bassissimo, fatto di pochi dollari, con il rischio, ormai diventato realtà, del carcere una volta giunti in Italia.
Il lavoro degli uomini della Polizia Di Stato ha permesso di individuare anche questa volta il responsabile di questo traffico di migranti, enorme businnes per gli organizzatori libici che arruolano tra loro scafisti capaci di condurre un natante anche da paesi per loro stranieri, al solo fine di non rischiare di finire in carcere e guadagnare il più possibile.
Stante quanto dichiarato dai testimoni, gli organizzatori hanno incassato circa 40.000 dollari a gommone che sommati per tutti quelli soccorsi hanno fruttato centinaia di migliaia di dollari ai criminali.
LA CATTURA
Le indagini condotte dalla Polizia, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.
BILANCIO ATTIVITÀ DELLA POLIZIA DI STATO
Nel 2015, sono 11 gli scafisti fermati su altrettanti sbarchi in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati circa 200 scafisti dalla Squadra Mobile di Ragusa. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.