Scicli aspetta e spera: la senatrice Padua raccomanda prudenza

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Aspettare. E farlo con sobrietà. La senatrice del Pd Venerina Padua, che sulle vicende che hanno colpito il Comune di Scicli ha sempre espresso in questi mesi solo giudizi molto prudenti, continua a raccomandare la pazienza, il rispetto per la magistratura, la necessità di mantenere il dibattito nel merito dentro toni di equilibrio.

“La mia attenzione sui fatti di Scicli, da cittadina e da rappresentante nelle istituzioni nazionali eletta nel territorio, resta alta così come lo è stata in passato”, dichiara. “Se crediamo e rispettiamo il principio costituzionale che affida al potere giurisdizionale l’amministrazione della giustizia, non possiamo esimerci tutti quanti dall’attendere gli esiti dei processi in corso e le conclusioni della Commissione ministeriale preposta per legge alla valutazione del caso Scicli. È certamente comprensibile la preoccupazione che riguarda la cappa che opprime da tempo il futuro della nostra comunità cittadina. Così come deve essere tenuto conto della operosità, della laboriosità e della speciale amabilità dei cittadini e del popolo sciclitano.

“Tuttavia l’attesa, che resta fiduciosa in ogni caso sul nostro futuro, non può riverberare i propri effetti oltre il confine della legalità e del lecito, ovvero al di là di quelle regole primarie che riconoscono alla magistratura l’autonomia e l’indipendenza rispetto ad altro potere, sia esso il potere legislativo o esecutivo. Per questo” aggiunge la senatrice Padua: “dichiarazioni, avventate o meno, non potrebbero che riflettere negativamente il proprio effetto se non avverso l’operato di persone che, nell’espletamento delle loro funzioni, meritano rispetto. E tale rispetto va proprio a quella grande parte della cittadinanza che non si può che definire buona”.

Intanto, dall’assemblea cittadina che proprio su questi argomenti si è riunita lunedì sera alla Casa delle Culture, è nata l’idea scrivere un documento-lettera al Ministro Alfano e al Presidente del Consiglio, proprio contro l’etichetta di Scicli come città mafiosa: tra i primi firmatari ci sono gli ex sindaci Adolfo Padua e Bartolomeo Falla, il giudice Salvatore Rizza, il giudice Severino Santiapichi.